Due anziani truffati torna l’allarme in città
Ancora truffe ai danni di anziani in città. Le due ultime sono state commesse martedì scorso. Nel primo caso i truffatori ladri si sono spacciati per tecnici di Veritas, nel secondo episodio da nipote della vittima.
Il primo furto è avvenuto martedì, poco dopo le 11 di mattina, in via Milano. Una signora residente in zona ha chiamato il 113 per segnalare che una vicina di casa era rimasta vittima di un furto. Gli agenti della volante intervenuti poco dopo, hanno accertato che due uomini si erano presentati a casa della signora qualificandosi come personale addetto di Veritas: una volta all’interno dell’abitazione, riuscivano ad impossessarsi di un portagioie contenente i gioielli di famiglia, per poi allontanarsi velocemente. Al momento non è stato possibile quantificare il valore dei preziosi portati via, ma dovrebbe sfiorare i quattromila euro. La signora è stata quindi invitata a presentare la denuncia i furto dopo aver inventariato quanto rubato dai due malfattori. Le ricerche dei due non hanno portato a nulla.
Sempre martedì, intorno alle 14, un anziano che abita alla Zelarino chiama il 113, segnalando di aver subìto un raggiro vicino alla sua abitazione. La volante intervenuta ha accertato che poco prima l’uomo di 80 anni, aveva ricevuto una telefonata da parte di un individuo che gli aveva fatto credere essere suo nipote residente in Lombardia. Nel corso della telefonata, il malvivente gli aveva chiesto di prestargli dei soldi per delle necessità urgenti collegate alla firma di un contratto. L’anziano si è quindi recato nella sua banca, prelevando alcune migliaia di euro.
Una successiva telefonata del presunto nipote gli ha poi preannunciato che all’appuntamento, sotto casa, si sarebbe presentata un’altra persona, in quanto lui al momento era impegnato in altre faccende. Cosa che si è effettivamente verificata, dato che rientrando a casa, l’anziano si è trovato di fronte ad un uomo con le caratteristiche somatiche di quello descritto dal falso nipote al telefono.
L’80enne ha consegnato all’uomo il denaro. Poco dopo, sospettando un inganno, l’ottantenne ha chiamato il vero nipote, ma quest’ultimo, all’estero per vacanze, non era assolutamente al corrente di nulla.
Anche in questo caso, come in precedenti occasioni, la polizia invita i cittadini a prestare la massima attenzione a chi si avvicina a persone sole, in età avanzata o con difficoltà psico-fisiche: spesso, con la scusa di fornire un aiuto disinteressato, o con altri raggiri (riferendosi a vecchi rapporti di amicizia o parentela), carpiscono le fiducia delle persone per poi derubarle di quanto in loro possesso. In casi come questi (o come quelli fino ad ora censiti dalla Questura di Venezia), il consiglio è sempre quello di verificare chi si ha realmente di fronte, e rifiutare aiuti ed assistenza non richiesti. In ogni caso, chiamare il 113: la sola telefonata alla Questura ha spesso il potere di far allontanare i malintenzionati. E comunque una volante verrà inviata per accertare con sicurezza quanto sta avvenendo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia