Due anni per una pratica, architetti contro il Comune

Venezia, dopo lo scandalo Bertoncello, la denuncia al convegno sull’Edilizia privata. Ma per il direttore dell’Ufficio comunale la responsabilità è dei professionisti

VENEZIA. Da tempo, ormai, architetti, ingegneri, geometri si lamentano che gli uffici dell’Edilizia privata sono diventati un ostacolo per la loro attività professionale. Tempi biblici, lungaggini, contestazioni formali a non finire: tutto è peggiorato con lo scandalo scatenato dall’arresto del geometra del Lido Antonio Bertoncello e di alcuni tecnici comunali. E, ieri, al convegno organizzato da «Venezia Progetta» della consigliera comunale Marta Locatelli, il presidente dell’Ordine degli architetti Antonio Gatto ha dato voce al malcontento: «In media per una pratica che riguarda Venezia», ha sostenuto, «ci vogliono ben 600 giorni, mentre per Mestre siamo alla metà, i giorni sono 300». Franco Pianon, membro dell’Ordine degli ingegneri, ha rincarato la dose: «Per gli atti integrativi le procedure sono incerte». Per l’architetto Carlo Pagan, Arka Associati, è urgente «ridurre i tempi morti, ma non dipende solamente dal Comune».

«Edilizia privata. Il sistema Venezia» si intitolava l’incontro organizzato da Marta Locatelli alla Scuola grande di San Giovanni Evangelista e accanto ai rappresentanti dei professionisti - c’era anche il notaio Ernesto Marciano, del Consiglio notarile, il quale ha invitato la pubblica amministrazione a non considerare i professionisti come avversari, bensì come agevolatori - c’erano anche la sovrintendente ai Beni culturali Renata Codello, il direttore dell’Edilizia privata Maurizio Dorigo e il capo Dipartimento della Prevenzione dell’ Usl 12 Rocco Sciarrone. « Nonostante io abbia la metà del personale dei miei predecessori, non abbia l’archivio digitale e abbia programmi per i computer datati», ha spiegato Codello, «ho dimezzato i tempi della trattazione delle pratiche: noi rispondiamo in 30-40 giorni». «La nostra velocità», ha aggiunto la sovrintendente, «è però vanificata dai tempi del Comune e a me non va di essere messa nel mazzo di chi va lento».

Ma Codello non ha risparmiato le critiche agli ordini professionali: «Nelle occasioni pubbliche come questa si presentano uniti, ma poi quindi si presentano negli uffici ognuno pensa per sè». Il direttore Dorigo ha contestato i tempi dati dall’architetto Gatto, ricordando che è sì necessario ridurre le lungaggini, ma senza lasciare indietro la qualità dei controlli ed ha aggiunto che i tempi lunghi sono causati dal fatto che ben il 92 per cento dei professionisti costringono gli uffici a compiere una doppia istruttoria per la necessità di atti integrativi. Infine, ha informato la platea che è in corso la digitalizzazione dell’intero archivio cartaceo delle pratiche e che in un anno dovrebbe concludersi.

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