Droni promossi a Jesolo contro la microcriminalità

La polizia locale li userà per controllare i venditori abusivi e gli spacciatori. Ma in rete fioccano le critiche: «Operazione d’immagine troppo costosa»

JESOLO. Gli occhi elettronici dei droni si alzano sui cieli di Jesolo. Occhi vigili per sconfiggere la criminalità. Non siamo sul set di “Guerre Stellari”, ma nella città balneare che vuole essere all'avanguardia nella sicurezza.

Il comandante della polizia locale Claudio Vanin ha assistito assieme al sindaco, Valerio Zoggia, e all'assessore alla sicurezza, Luigi Rizzo, al volo dei droni radiocomandati che si alzano fino a 1 chilometro e possono coprire oltre 200 metri in lunghezza. La ditta di Verona Cyberfed, che collabora con la Eurodrone di Cuneo, ha curato l'esibizione in diretta.

I dispositivi simili a piccoli elicotteri filmano dall'alto con una telecamera che riprende ogni particolare, fotografa, esegue video ad alta definizione. E la notte possono essere installate videocamere a infrarosso. La piattaforma prevede l'utilizzo di questi sofisticati marchingegni che verrebbero manovrati dagli agenti dopo un corso specifico.

Sarebbero per il momento noleggiati nel corso dell'estate e nei periodi di massima affluenza. Il loro impiego si estende alla ricerca dei siti in cui sono distribuite le merci contraffatte, i luoghi dello spaccio e quelli a più alta concentrazione di turisti per controllare e battere la microcriminalità.

In rete già infuria la polemica. Molti criticano l'operazione giudicata di "pura immagine" e costosa per le casse comunali.

 

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