Droga di Hitler, sequestrate 2.500 dosi

Arrestato un cuoco appena sceso dall’aereo: il costo per pasticca è di 3 euro, è allarme per lo spaccio ai giovanissimi
La yaba, chiamata anche “droga di Hitler”, arriva a Mestre e arriva in quantità sempre maggiori e a costi bassi. A confermarlo l’arresto compiuto dai carabinieri e di un cuoco del Bangladesh con 2.500 pastiglie di questa droga sintetica. In manette è finito Rahman Masudur Md, 50 anni, residente a Viterbo.


L’operazione è stata portata a termine dai militari di Spinea e della stazione di Tessera Aeroporto e fa seguito a quella che una quindicina di giorni fa aveva portato all’arresto per lo stesso motivo e la stessa droga di un altro connazionale. Gli investigatori sono arrivati al cuoco acquisendo notizie su uno straniero che si occupava dell’importazione dal Bangladesh in Italia delle micidiali pasticche di “metanfetamina” conosciuta sul mercato come yaba, la cosiddetta “droga di Hitler” o “droga della pazzia” perché rischia di far impazzire le persone. I soldati di Hitler la usavano per essere più forti e poter marciare anche tre giorni senza mai dormire. Sarebbe stata usata in quantità, durante le operazioni per l’occupazione della Francia.


Sul mercato se ne trovano di diversi tipi con effetti più o meno simili e spesso porta le persone, a lungo andare, a essere violente. L’arresto è scaturito grazie agli approfondimenti sulla nuova droga e sui canali di smercio e approvvigionamento effettuati dai carabinieri negli ultimi mesi, dopo che lo scorso agosto avevano arrestato a Marghera un altro giovane del Bangladesh con oltre 500 pastiglie della stessa droga.


Da qui i militari hanno monitorato le rotte seguite da alcuni stranieri che entravano e uscivano dal nostro paese con estrema e insolita frequenza, o militari hanno puntato la loro attenzione su Rahman Masudur Md, regolarmente residente in Italia in provincia di Viterbo ma che stranamente aveva deciso di partire da Venezia per andare a Dacca, rientrando dopo due settimane.


Una volta verificato il volo di ritorno lo hanno atteso nei parcheggi esterni dell’aeroporto Marco Polo dove lo scorso martedì era arrivato via Istanbul, riuscendo ad eludere anche i controlli di frontiera.


Il “corriere”, ha seguito i carabinieri fino in Stazione, dove una perquisizione approfondita dei suoi quattro bagagli ha permesso il rinvenimento di quasi 2.500 pastiglie suddivise in nove involucri, per un peso totale di due etti e mezzo circa, nascoste tra generi alimentari orientali di ogni tipo e dal forte odore, compreso del pesce secco in polvere.


L’uomo è stato arrestato. Ogni pastiglia di yaba e più piccola di una caramella e viene venduta sul mercato a un prezzo che varia tra i 3 e i 5 euro a pezzo.


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