Dottorati a palazzo Badoer, lo Iuav mostra i gioielli di casa

Dieci parole chiave per scatenare capacità e bravura d’ingegneri civili e architetti che ieri si sono incontrati in occasione del «Convegno nazionale dei dottorati italiani» a Palazzo Badoer, uno dei pochissimi edifici in Italia dedicato completamente alla ricerca.
Un momento di gloria per lo Iuav e l’occasione per mostrare a tutti i gioielli di casa, nonostante i tagli necessari che partiranno a breve. Ieri comunque nell’appena restaurata Aula Tafuri era presente la crema dei giovani “cervelloni” italiani che hanno presentato la loro ricerca, nella speranza che imprese e politica bussino alle porte per scoprire gli studi di architettura e paesaggio. Su 915 dottorati in Italia, 122 appartengono alla classe chiamata in causa. 60 sono stati gli abstract scelti per meritocrazia (senza nome e visionati da diversi prof) su 771 inviati. Le parole che hanno riscosso più attrattiva sono state patrimoni, storie e futuri, le ultime tre costruzioni, scale ed emergenze. In mezzo: teorie, paesaggi, politiche e processi.
Una delle tesi più apprezzate è stata quella della studentessa Paola Barcarolo che ha in mente un progetto rivolto a persone ipovedenti e non vedenti sfruttando la stampa 3D per fruire del patrimonio culturale. Il convegno, curato dai ricercatori Lorenzo Fabian e Mauro Marzo, è il primo in Italia dopo la riforma Gelmini e ha lo scopo di diventare un appuntamento fisso: «Siamo un punto di riferimento per la ricerca – hanno detto il rettore Amerigo Restucci e Alberto Ferlenga, direttore della Scuola di Dottorato – e bisogna sempre più tenerne conto, soprattutto in Veneto dove bisogna fermare la cementificazione e pensare a come riutilizzare l’esistente. In Italia abbiamo un’attitudine alla ricerca che bisogna sfruttare facendo dialogare le varie discipline». L’Università apre le porte anche al pubblico e alle imprese. Oggi ultima giornata per ascoltare dalle 14.30 alle 19 la sintesi dei progetti. «Oggi – hanno aggiunto i curatori – avere una preparazione specifica serve soltanto se si lavora in gruppo e se c’è un dialogo con il territorio e con le imprese con le quali vorremmo avere sempre più interazione».
Lo Iuav offre ogni anno 25 borse di studio di tre anni dal valore di 50 mila euro l’una, mentre per il Palazzo Badoer spende 105 mila euro che con i tagli saranno ridotti del 10% non per lo studio, ma nei servizi usando per esempio il nuovo riscaldamento geotermico.
Vera Mantengoli
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