Dossier sulle prime aziende veneziane

Domani con il giornale l’indagine sul tessuto produttivo locale di Ca’ Foscari con dati, interviste, analisi e commenti

Domani, insieme alla Nuova di Venezia e Mestre, i lettori riceveranno in omaggio l’inserto “Top 500”, una ricognizione approfondita sui bilanci 2013 delle prime 500 aziende veneziane: 48 pagine di dettagliate informazioni, analisi, interviste e commenti di esperti.

Un grande dossier sul tessuto produttivo dell’intera provincia di Venezia - futura città metropolitana - che è stato condotto da un gruppo di docenti del dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia: Moreno Mancin, Ugo Sostero, Chiara Saccon, Carlo Marcon e Marco Fasan, con la collaborazione informatica di PwC.

Sul podio della classifica Top 500 ci sono, con il fatturato più consistente, la catena di supermercati Pam, il gruppo Coin, la San Marco Petroli di Marghera, l’impresa di costruzioni E. Mantovani spa, la San Benedetto spa, Zignago Holding, seguite da Umana spa e da due grandi aziende municipalizzate come Veritas e Actv . Save spa è in 21ª posizione, seguita dalla casa vinicola Botter. La classifica continua con altre centinaia di grandi, medie e piccole aziende del vivace e variegato tessuto produttivo veneziano, scelte tra le circa 80 mila iscritte alla Camera di Commercio veneziana.

Non sono stati dimenticati i grandi gruppi industriali italiani chei pur operando nel territorio veneziano, hanno la sede centrale e legale altrove: come la Fincantieri che a Porto Marghera costruisce le grandi e lussuose navi da crociera, dando lavoro a quasi 5 mila persone; il gruppo Finmeccanica che a Tessera ha tre società operative (Alenia Aermacchi, Agusta, Superjet) e il gruppo Eni che ha riconvertito la sua raffineria alla produzione di biocarburanti e i grandi impianti del craking che daranno vita a nuove produzioni di chimica verde. Non poteva mancare Porto Marghera, il più grande polo industriale e portuale del nord Italia che ha visto chiudere decine di fabbriche e ora prova a rinascere grazie ad un progetto di 152 milioni di euro del ministero dello Sviluppo, insieme a Comune, Regione e Autorità Portuale e alla nascita di una nuova società (controllata dal Comune e di Venezia e dalla Regione) che dovrà bonificare e rimettere in vendita per l’avvio di nuove attività, 110 ettari di aree dismesse cedute dall’Eni.

I dati e gli indicatori sono stati estrapolati dal database Aida di Bureau Van Dijk e integrati, per i dati mancanti, dai bilanci originali depositati presso la Camera di Commercio. Per le aziende che presentano una chiusura dei conti in data diversa dal 31 dicembre si è fatto riferimento al bilancio più recente presente in Aida con almeno 6 mesi di attività svolta nel 2013.  Nei limiti delle informazioni disponibili si è cercato di evitare duplicazioni di valori, riportando per le aziende che rientrano nel perimetro di un gruppo societario solo i dati relativi al bilancio consolidato (colonna Cons), se presente.

Nel ristretto numero di casi in cui il bilancio consolidato di un gruppo non sia risultato disponibile, si è provveduto ad inserire i dati relativi ai bilanci individuali delle aziende che fanno capo al gruppo con sede legale nella provincia di Venezia.

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