Dossier dell’Aci sulle strade colabrodo a Mestre

Sarà consegnato al nuovo sindaco Brugnaro. Pioggia di mail dei cittadini per segnalare buche e voragini sull’asfalto
Una piccola voragine in via Dottesio
Una piccola voragine in via Dottesio

MESTRE. Mestre regina di buche e strade colabrodo. «È una battaglia persa», è la frase che si sente maggiormente in giro per la città, dopo essersi spaccati le sospensioni dell’auto sulla buca di turno. Da Carpenedo a Marghera, da Zelarino a Favaro, i quartieri sono disseminati di strade dove’è in atto uno stato di emergenza manutenzione.

La conferma della situazione disastrosa proviene dalla casella di posta elettronica dell’Aci provinciale aperta dall’Automobile Club di Venezia per dare voce agli utenti della strada, che in un mese già scotta. «Molte delle segnalazioni pervenute», spiega il presidente Giorgio Capuis, «riguardano il comune di Venezia. Le stiamo raccogliendo in un unico dossier che consegneremo presto al sindaco Luigi Brugnaro e alla nuova amministrazione». Decine le segnalazioni arrivate alla casella “SegnalAci”. Tra queste la piccola voragine in via Dottesio, zona Carpenedo, per cui si chiede la copertura e una nuova asfaltatura. La pericolosità del tratto stradale che va da piazza Barche, dopo l’incrocio di Corso del Popolo, alla rotonda di San Giuliano, segnalata da un altro utente preoccupato perché gli automobilisti, per evitare le buche, spesso finiscono con il fare dei zig zag, invadendo l’altra corsia.

E ancora il pessimo stato in cui si trova il manto stradale in via Paruta, dove le vibrazioni dei mezzi pesanti creano danni ai palazzi. O le buche presenti in via Selvatico sul marciapiede antistante la sede dell’istituto Zuccante. Anche via Asseggiano finisce nel mirino degli automobilisti. «Faremo arrivare queste segnalazioni e quelle che ci perverranno in futuro, corredate di foto, agli amministratori e agli uffici comunali, di Venezia e della provincia, per chiedere, come prevede la legge, che una quota pari almeno al 50% dei proventi delle sanzioni pecuniarie incassate per infrazioni al codice della strada sia destinato alla messa in sicurezza delle nostre strade» conclude Capuis.

Alcune vie della città sono messe davvero male. Eclatante il caso di piazza Carpenedo, che grida allo scandalo: rattoppata un numero indicibile di volte per un importo che aumenta di volta in volta, gettando un po’ di bitume qui, un goccio di asfalto lì. E poi tutto come prima. La gente che abita nei palazzi della piazza si sveglia di notte, non riesce a riposare a causa delle vibrazioni fragorose, del rumore al passaggio delle auto e dei mezzi pesanti, che fanno sussultare i residenti e in qualche caso creano crepe nelle pareti. In uno stato pietoso è stata a lungo via San Donà, nel tratto che si stacca da piazza Carpenedo. In via Trezzo, nel tratto iniziale, la situazione non è tanto diversa, come in via Ligabue.

Tra le strade rotte e usurate, va citata per l’ennesima volta via San Pio X, dove si tiene anche il mercato. Di recente la via non è stata mai riasfaltata, i camion che parcheggiano e il via vai di autobus, l’hanno rovinata e usurata. Alcuni pozzetti e chiusini sussultano ad ogni passaggio dei mezzi pubblici. In via San Rocco, poco dopo il bar Vergnano, buche e asfalto consumato.

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