Dormono e non sentono i ladri derubato il titolare della Lormin

MARGHERA. «Davanti alla disinvoltura con cui sono entrati in casa mia e hanno rubato ori e soldi, ti senti un nulla e hai una gran paura che possano tornare». Così parla Massimo Manente, 57 anni, imprenditore nel settore della cosmesi, titolare della ditta Lormin con stabilimento a Marghera, in via Murialdo: all'alba di lunedì una banda di ladri ha fatto irruzione nella sua casa, in via degli Alpini, a Preganziol, paese dov’è stato consigliere leghista.
Al piano superiore dell'abitazione stavano dormendo cinque persone: oltre all'imprenditore, la moglie, i figli e la fidanzata di uno di questi. Nessuno si è accorto di nulla, escluso però che gli inquilini siano stati narcotizzati dal momento che, pare, i ladri non siano nemmeno saliti nella zona delle camere: evidentemente il lauto bottino trovato al pianterreno è stato per loro sufficiente.
Hanno portato via la borsetta della moglie - poi ritrovata in giardino ripulita dei contanti - la fede nuziale, un braccialetto, un anello con pietre preziose e altri gioielli per un valore stimato di circa tremila euro. E poi i soldi, circa trecento euro in contanti presi direttamente dal giubbotto di uno dei figli.
«Quella notte ero rimasto sveglio fino alle 3», racconta Manente. «I ladri sono arrivati dopo le 4, entrando dalla porta principale. E pensare che avevamo un portoncino rinforzato, ma loro sono riusciti ad aprirlo senza fare troppo rumore». La banda si è concentrata sul pianterreno dell'abitazione: i malviventi hanno aperto tutti i cassetti e gli armadi, puntando a ori e denaro e ignorando altri oggetti comunque di valore, come ad esempio il computer. «Dormiamo con le porte aperte e le luci di servizio accese», prosegue l'ex consigliere comunale, «io, avendo il sonno leggero, ho sentito dei piccoli rumori ma pensavo fosse qualcuno che si era alzato per andare in bagno. Invece erano i ladri, molto disinvolti».
Solo quando si sono alzati, i Manente si sono accorti del passaggio dei ladri e della razzìa messa a segno qualche ora prima. Sono così iniziate la conta dei danni e la verifica del bottino. Massimo Manente ha chiesto aiuto al numero verde messo a disposizione dall'assicurazione stipulata a suo tempo dal Comune per i cittadini contro i furti: "Hanno mandato un fabbro a sistemare la porta, l'intervento è pagato dall'assicurazione mentre io pago i pezzi di ricambio: un piccolo aiuto in un momento non semplice com'è quello subito dopo un furto in casa", chiarisce Manente che ha denunciato l'episodio ai carabinieri di Mogliano. I militari dell'Arma hanno raccolto quanti più elementi per cercare di dare un volto ai malviventi che hanno colpito a Preganziol.
Rubina Bon
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia