Dormitorio solo a tempo accordo per i senzatetto

MARGHERA. La Caritas ottiene il via libera da Marghera, anche se per ora solo per un periodo di tempo determinato e con la promessa di lasciare le strutture in seguito alla Municipalità. Il progetto di recupero dell’area ex Edison di via Oroboni, per trasformarlo in un centro di assistenza e dormitorio notturno per senzatetto, potrà diventare realtà in tempi molto brevi. Ieri mattina si è svolto un incontro chiarificatore tra i rappresentanti della Municipalità di Marghera, guidati dal presidente Flavio Dal Corso, e il sindaco Giorgio Orsoni in relazione alla situazione dello stabile ex Edison di Marghera. Una struttura in disuso da una decina d’anni e di proprietà comunale che, diventata negli ultimi tempi ricettacolo di sbandati e recuperata in parte grazie all’intervento di un gruppo di associazioni e comitati della Municipalità, è stata scelta dalla Caritas Diocesana guidata da Don Dino Pistolato come sede, già a partire dal prossimo gennaio, per un dormitorio destinato ad ospitare una ventina di senzatetto.
Dopo la diffusione della notizia, a Marghera erano cominciati i malumori, in quanto la struttura era stata inserita dalla Municipalità stessa tra gli edifici da recuperare all’suo pubblico come sede di associazioni e palestre, in alternativa al Centro Monteverdi, alienato due anni fa. Ieri, finalmente, l’incontro tra due delle parti coinvolte, Comune e Municipalità, ha contribuito a fare almeno in parte chiarezza sulla situazione.
La Municipalità di Marghera, dunque, approva il progetto Caritas, con la richiesta, che verrà discussa venerdì in giunta comunale, che il dormitorio abbia carattere di temporaneità: sei mesi, un anno al massimo, in attesa del trasferimento in altra area idonea, identificata per ora (ma non è una scelta definitiva) nelle ex strutture regionali Esu di Vai Fratelli Bandiera.
Marghera, inoltre, ha chiesto al sindaco che ci sia una completa messa in sicurezza preliminare dell’immobile a cura della Caritas stessa (spesa prevista di circa 100.000 euro, da impegnare soprattutto per la sistemazione del tetto) e che sia previsto da parte comunale un impegno concreto per potenziare e riqualificare l’intera area. Positivo il primo commento di Flavio Dal Corso, presidente della Municipalità che si era battuto molto negli ultimi mesi per riqualificare l’intera area, proponendo anche al Comune varie ipotesi alternative prima dell’arrivo della Caritas: «Finalmente c’è stato un momento di confronto sul recupero dell’immobile ex Edison. L’edificio, grande e circondato da abitazioni, poteva trasformarsi in un “buco nero”, ed attirare malintenzionati, ipotesi che ora appare scongiurata. Il recupero e riuso dell’edificio è un bene e il progetto Caritas è realizzabile anche recuperando l’area per stralci, non lasciando in disparte ma integrando gli usi richiesti dalla Municipalità».
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