Dormitorio e mensa Il braccio destro del Papa a Marghera

Pietro Parolin benedisce oggi la struttura intitolata proprio al Pontefice mentre si forma un comitato contrario all’opera
Di Marta Artico

MARGHERA. Sarà monsignor Pietro Parolin, vicentino, nuovo Segretario di Stato del Vaticano e prossimo cardinale, a benedire il dormitorio-mensa che la Caritas veneziana sta realizzando a Marghera, nei locali dell’ex scuola Edison, su impulso del patriarca Francesco Moraglia. La breve cerimonia è prevista oggi alle 16, alla presenza delle autorità locali e delle comunità ecclesiali del territorio. L’arrivo in città del più stretto collaboratore del Santo Padre è motivata dal fatto che l'opera, messa sotto la protezione di san Giuseppe, si chiamerà “Dormitorio-mensa Papa Francesco”. Dell’iniziativa il Pontefice era stato informato dal patriarca stesso, nei mesi scorsi. E ora sarà il suo segretario di Stato a benedire i locali, la struttura e quanti la frequenteranno. Non si tratterà di un’inaugurazione vera e propria perché i lavori sono ancora in corso. Poco importa però. «Questo», sottolinea don Dino Pistolato, vicario episcopale e direttore della Caritas diocesana, «è il segno che la chiesa di Venezia è un cantiere aperto. Esprime la logica di una realtà in divenire». Il nuovo dormitorio con l’annessa mensa, pensata per consumare la prima colazione e la cena, si sviluppa su una superficie di circa 450 metri quadri, al piano terra dell’edificio che si trova a destra dell'ingresso da via Mameli, dietro gli uffici della Prefettura. Sarà strutturato in quattro blocchi di tre camere ciascuno (corrispondenti alla vecchia ripartizione in aule); ogni camera avrà due letti, per un totale di 24 posti. Sarà, inoltre, presente un ufficio per l’accoglienza e una camera per l’operatore. Un blocco di bagni e uno di docce sono a servizio degli ospiti, un altro sarà riservato a chi segue le persone.

La struttura dispone, appunto, di una cucina (per la colazione e per scaldare le vivande della cena che saranno portate da fuori) e di una sala-mensa per consumare i pasti. Il dormitorio accoglierà, per il momento, solo uomini. Il Patriarcato spiega anche le modalità di accesso, che avverrà dopo un colloquio e per un periodo di permanenza massimo di quindici giorni rinnovabile. «Quanto alla “tipologia” degli ospiti», spiega monsignor Pistolato, «sarà l'operatività concreta a dirci se dovremo connotare la struttura in qualche modo. Intanto cerchiamo di rispondere a un bisogno: dare un tetto a chi l’ha perso, sotto il quale possa trovare anche la cena e la colazione, per affrontare il quotidiano». Ieri sera, nel frattempo, si è formato il comitato cittadino «no degrado a Marghera», contrario all’opera, cui partecipa anche il consigliere comunale Giacomo Guzzo, dei Socialisti Riformisti.

Marta Artico

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