Doppio intervento in 5 ore salva la vita al paziente
Doppio intervento salva la vita al paziente. Si è svolto nei giorni scorsi all’ospedale dell’Angelo un intervento chirurgico su un paziente mestrino affetto contemporaneamente da tumore allo stomaco e da grave cardiopatia. L’intervento è stato effettuato “a cuore battente”, senza cioè fare ricorso alla circolazione extracorporea, ed è perfettamente riuscito: il paziente sta concludendo il breve periodo di riabilitazione per poi tornare a casa.
«La duplice patologia di cui soffriva il paziente», spiega il primario di Cardiochirurgia, Domenico Mangino, «era gravissima: un tumore allo stomaco richiedeva l’asportazione urgente dell’organo, contemporaneamente però la situazione delle coronarie, molto malate, indeboliva gravemente il cuore, tanto da rendere impensabile l’operazione allo stomaco. Abbiamo percorso l’unica strada possibile, quella cioè dell’intervento successivo, nello spazio della stessa seduta operatoria, di due diverse équipe chirurgiche specialistiche, intervento congiunto che costituisce quasi un unicum, e si pone sulle frontiere più avanzate della chirurgia».
Nello spazio di cinque ore, la squadra della Cardiochirurgia ha operato sulle coronarie, con la collocazione dei necessari bypass, per poi permettere agli specialisti della Chirurgia generale di operare sullo stomaco intaccato dal tumore. «Abbiamo compiuto il duplice intervento», prosegue Mangino, «evitando di ricorrere alla circolazione extracorporea, che può favorire la diffusione della neoplasia. Entrambe le équipe hanno quindi operato “a cuore battente”, aggiungendo così un altro elemento di eccezionalità all’intervento».
Ricostruita la circolazione cardiaca, i cardiochirurghi hanno lasciato il campo all’équipe della Chirurgia generale, guidata dal primario Maurizio Rizzo, che ha asportato lo stomaco attaccato dal tumore.
«In cinque ore la sala operatoria del nostro ospedale», spiega il direttore generale dell’Asl 12, Giuseppe Dal Ben, «ha restituito al paziente una condizione di vita sanata rispetto alla duplice patologia e rispetto al rischio evidentissimo di morte per il tumore o per infarto. Una sfida vinta grazie all’eccellenza dei suoi professionisti e all’ottimo livello della collaborazione tra le diverse équipe specialistiche». Marta Artico
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