Doppia ispezione alla Giudecca per Sissy: «Acquisite le carte in Procura»

Il sottosegretario Ferraresi ha risposto all’interpellanza dell’onorevole Cannizzaro: «Nessun procedimento disciplinare è ancora aperto, attendiamo le indagini»

VENEZIA. Già due ispezioni al carcere femminile della Giudecca, nel corso di questa settimana, da parte della commissione istitutita dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per fare luce sul giallo dell’agente Sissy Trovato Mazza. Ne ha parlato il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi ieri mattina, rispondendo alla Camera all’interpellanza sul caso rivolta ai Ministri dell’Interno, Giustizia e Difesa e presentata dal deputato Francesco Cannizzaro (Forza Italia), calabrese come l’agente di polizia penitenziaria morta il mese scorso dopo più di due anni di coma per un proiettile in testa.

«Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha disposto nei giorni scorsi, specificatamente l’11 e il 14 febbraio, l’espletamento di una visita ispettiva amministrativa alla casa di reclusione femminile della Giudecca, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria», ha spiegato Ferraresi, «L’équipe ispettiva delegata ha avuto l’incarico di espletare tutti gli accertamenti necessari in particolare alla ricostruzione delle relazioni intercorrenti tra l’agente e il contesto organizzativo e gestionale della struttura penitenziaria, nonché di verificare i presupposti e gli esiti dei procedimenti disciplinari a cui risultava sottoposta la Trovato Mazza ed ogni altra circostanza utile riconducibile all’agente in relazione all’ambiente di lavoro». Il lavoro della commissione dovrebbe concludersi entro fine mese.

«Sissy, la verità da cercare nel privato»


Quanto all’inchiesta aperta per istigazione al suicidio (senza indagati), sono in corso gli accertamenti supplementari disposti dal gip su richiesta della famiglia. «Il Ministero si è attivato disponendo l’acquisizione di informazione e documenti in merito all’attuale stato del procedimento penale», ha spiegato in aula il sottosegretario, aggiungendo che i 120 giorni concessi dal giudice per le nuove indagini (sulle celle telefoniche, il dna sulla pistola, il pc portatile e il testimone misterioso) non sono ancora trascorsi.

«Con riguardo ai dubbi prospettati dall’onorevole interpellante in ordine alla correttezza dell’operato della Procura della Repubblica di Venezia sulla vicenda», ha aggiunto Ferraresi, «deve rilevarsi che nessun procedimento disciplinare è stato ancora formalmente aperto, in attesa dell’evoluzione della vicenda sul piano giudiziario». «Dovrà quindi attendersi la conclusione delle attività di approfondimento per giungere ad ulteriori definitive valutazioni in relazione alla causa della morte», ha chiarito Ferraresi.

L’attenzione del Governo sul caso è massima. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha già incontrato i familiari di Sissy nei mesi scorsi. Il sottosegretario ha garantito che è già stato attivato «ogni strumento utile alla ricerca della verità, qualsiasi essa dovesse risultare».


 

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