Dopo Rizzante gli albergatori potrebbero far fuori Bacchin

La Jesolo Turismo è sotto scacco, l’obiettivo è colpire il Comune per gli aumenti alla tassa di soggiorno Il primo a cadere potrebbe essere il presidente. Zoggia: «L’Aja potremmo anche commissariarla»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - BACCHIN ALESSIO; PRESID. JESOLO; TURISMO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - BACCHIN ALESSIO; PRESID. JESOLO; TURISMO

JESOLO. Jesolo Turismo sotto scacco. L’estromissione di Alessandro Rizzante dalla presidenza dell’Aja potrebbe far scattare adesso un pericoloso effetto domino. Nicola Manente di Forza Jesolo è duro: «No a un’Aja come casa di riposo per politici trombati».

In questo clima di tensione la prima a farne le spese sarebbe la società partecipata Jesolo Turismo, di cui sono soci, oltre al Comune, anche Aja e Confcommercio-Ascom. Fatto fuori Rizzante dalla fronda di albergatori, scontenti di Aja, perché giudicato troppo vicino all’amministrazione comunale, non era un mistero il fatto che gli stessi albergatori avessero in realtà prima di tutto preso di mira la Jesolo Turismo del presidente Alessio Bacchin. Questo era uno degli obiettivi di contrasto agli aumenti della tassa di soggiorno: colpire il Comune attraverso una sua partecipata. Ecco perché adesso l’Aja, retta dai quattro “saggi” della commissione per l’ordinaria amministrazione, incaricata di fissare anche la data della prossima assemblea per la nomina del nuovo presidente, potrebbe decidere di “ingessare” anche l’attività di Jesolo Turismo, oltre magari il Consorzio di promozione turistica dove ha un suo peso.

La Jesolo Turismo Spa gestisce tutto il ramo d’azienda del salvataggio, ma anche il campeggio International, stabilimenti balneari e pubblici esercizi, con 140 dipendenti a pieno ritmo. La presenza degli albergatori in assemblea è fondamentale anche perché lo statuto attribuisce loro un certo potere, così come ai commercianti di Confcommercio– Ascom. È vero che i quattro saggi ancora non si sono pronunciati e che lo faranno per l’ordinaria amministrazione, ma l’Aja è sufficientemente incattivita per gli aumenti della tassa di soggiorno sulle sue spalle e potrebbe davvero puntare ora sulla testa del presidente Bacchin.

«Non so come andranno le cose con l’Aja», taglia corto il sindaco, Valerio Zoggia, «ma se dovrà essere commissariata lo faremo e le cose andranno comunque avanti». Il braccio di ferro non sembra terminato tra Comune e Aja. Forza Jesolo, con Nicola Manente, è perplessa dai banchi della maggioranza: «Oggi a Jesolo c’è una ristretta minoranza di albergatori che vede il partecipare a un’associazione come una leva politico-amministrativa, altri, invece, sono convinti che collaborare insieme ai colleghi, anche non associati, sia l’unica via di crescita per loro stessi e per il nostro turismo. Per fortuna i secondi sono la stragrande maggioranza, circa 80% che lavora duramente e senza cercare palcoscenici. Jesolo ha bisogno di crescere con qualità e, per crescere, amministrazione ed associazioni devono confrontarsi, anche in modo deciso, ma costruttivo».

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