Dopo l'incidente: «Barca non omologata, tragedia assurda»

Giovanni Rampazzo, l’uomo di 76 anni annegato vicino a Valle Averto, era sulla barca con altri quattro amici
CAMPAGNA LUPIA ANNEGAMENTO A VALLE AVERTO
CAMPAGNA LUPIA ANNEGAMENTO A VALLE AVERTO

CAMPAGNA LUPIA. «Quello che è successo si poteva evitare se la barca che era omologata per tre persone avesse trasportato il numero di passeggeri per la quale era stata costruita e non cinque. La laguna sud nasconde mille insidie e chi ci va, anche se lo fa da anni, deve fare sempre molta attenzione».

A dirlo – dopo la tragedia che ha visto la morte di Giovanni Rampazzo, di 76 anni, annegato in laguna sabato scorso poco distante da Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia – sono Giorgio Marchiori, presidente dell’Associazione Cavanisti di Giare, e Piergiorgio Fassini, vicepresidente regionale di Arci Caccia e grande conoscitore della laguna sud.

La barca a fondo piatto di Rampazzo, e da lui stesso condotta, si è capovolta dopo che è stata colpita da un’onda anomala sabato pomeriggio. Il brusco movimento della barca provocato dall’onda, infatti, ha creato panico fra gli occupanti (che erano cinque e non tre come previsto) che muovendosi hanno generato il rovesciamento del natante. Tutti gli occupanti, visto che l’acqua in quel punto non era alta, si sono messi in salvo ma leggermente feriti dall’incidente, Giovanni Rampazzo però era immobile sulla superficie dell’acqua, annegato.

«La dinamica dell’incidente purtroppo», spiega Fassini, «era prevedibile. In laguna per piccole e tipiche imbarcazioni come quella di Rampazzo, che si muovono spesso con piccoli motori, quando si trovano di fronte un’onda anomala rischiano ogni volta di rovesciarsi. La laguna è un ambiente pericoloso, difficile e spesso ostile, se non la si conosce e non ci si comporta seguendo scupolosamente i comportamenti più avveduti».

Per Gianni Marchiori, anche se è accertato che le barche che passavano correvano a velocità regolare nella canaletta di Lugo, sarebbe opportuno far propri comportamenti e precauzioni che potrebbero se adottati evitare delle tragedie. «Ad esempio», spiega Marchiori, «l’invito è alle barche con grossi motori di rallentare se incrociano in canali e canalette piccole imbarcazioni a fondo piatto».

Intanto ieri per tutta la giornata in molti hanno espresso le loro condoglianze alla famiglia nella casa a due piani in via Amerigo Vespucci 1 a Lugo di Campagna Lupia, dove viveva Giovanni “Gianni” Rampazzo. La strada si trova a metà distanza fra la frazione e il capoluogo. Rampazzo, ex agricoltore in pensione con la passione per la laguna, lascia la moglie Maria e tre figli. Era conosciuto da tutti a Lugo per la sua schiettezza e simpatia.

I funerali si terranno con ogni probabilità verso metà settimana, nella chiesa di San Gregorio di Lughetto, il via libera dalla magistratura è già stato dato. —


 

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