Dopo le denunce di violenze dei residenti: «Spaccio, servirà il vigile di quartiere»

Giornata di sopralluoghi per l’assessore D’Este dopo le ripetute denunce dei residenti: da via Torino a via Piave , da via Nervesa e via Salettuol

MESTRE. Giornata di sopralluoghi, quella di lunedì,  per l’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este. Al mattino, assieme al comandante dei vigili Marco Agostini, la perlustrazione nella zona di via Nervesa, a due passi da via Piave, dove sabato scorso è stato aggredito Paolo Antonini. Al pomeriggio un altro sopralluogo, quello in via Salettuol (una via secondaria che collega via Cavallotti a via Ariosto) dove i residenti hanno segnalato in un esposto alla Prefettura e alle forze dell'ordine una situazione di grave degrado urbano connesso al consumo di sostanze stupefacenti. La giunta fucsia, dopo una campagna elettorale all’insegna del tema sicurezza, ora fa i conti con il malcontento dei cittadini.

Salettuol, via del “buco”. In via Salettuol i tossicodipendenti, dopo l’acquisto della droga, vanno a drogarsi. La sopportazione dei residenti è al limite, chiedono cancelli per chiudere il vicolo di proprietà di Ferrovie. «Ma tutto il quartiere Piave è il più presidiato della città dalle forze dell’ordine», ribatte D’Este. Un aiuto vero ad affrontare questi problemi arriverà se ci sarà il decreto Salva Venezia del governo: «Parlo di istituire il vigile di quartiere o agente di prossimità. Un primo intervento lo si vedrà con la riorganizzazione del corpo della Polizia municipale. Ma finché non riusciamo ad aumentare l’organico del corpo di 70 unità non possiamo fare altro rispetto all’impegno attuale». L’assessore ha detto di no ai cancelli («Non possiamo blindare tutta Mestre», ammette) ma ha discusso coi residenti di controlli di vicinato e di iniziative di rivitalizzazione come quelle del Piraghetto. Un aiuto arriverà dai mercatini in via di realizzazione ai giardini dei ferrovieri.

La "strada del buco" in centro a Mestre
Il "prato di sirignhe" in via Salettuol tra via Cavallotti e via Ariosto in pieno centro a Mestre (foto Candussi)

Allarme spaccio. «Posso assicurare che rispetto a luglio 2015, la situazione è migliorata. Allora contavamo da 40 a 60 spacciatori in via Piave. Ora se ne contano massimo una decina, tanti si sono spostati in via Trento e via Monte San Michele, zona che oggi preoccupa. E di cui parlerò al prefetto. Il problema è la percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Chiederemo a Veritas di potenziare la pulizia della zona ma anche i cittadini sono invitati a collaborare per tenere pulita la loro città. Se vedono carte e bottiglie per terra (non le siringhe che vanno raccolte da personale specializzato), possono raccoglierle anche loro».

Prigionieri degli sbandati in via Torino
Silvia Pettenati titolare del Wunder Bar

In via Piave. Al mattino in via Piave, l’assessore ha girato col comandante Agostini. «Siamo corsi dietro ad uno che aveva una siringa ma è scappato e anche io ho urlato contro un tipo che faceva pipì in strada» racconta D’Este. «Stiamo facendo molto assieme alle forze dell’ordine che ringraziamo per l’impegno. Ma come amministrazione abbiamo armi spuntate; veniamo da una lunga assenza di interventi, siamo penalizzati dal vuoto normativo. Incontrerò Antonini ma invito tutti alla prudenza perché le questioni di ordine pubblico riguardano le forze dell’ordine». Intanto c’è chi chiede al Comune di ripristinare l’attività degli operatori di strada, come quelli dei servizi per senza dimora e della riduzione del danno, che da anni si occupano di droga in città.

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