Dopo i tagli e la crisi Villa Salus in crescita più ricoveri e visite
MESTRE. Al terzo anno del piano quinquennale di riordino, Villa Salus si conferma in piena fase di rilancio dopo la riconversione di alcuni servizi che la clinica punta a rendere nuove eccellenze. Il management dell’ospedale classificato del Terraglio fa i conti con quasi 200 aziende o enti pubblici che si sono già convenzionate per visite ambulatoriali ed esami di laboratorio, e crescono pure le attività specialistiche. «Villa Salus sta riacquistando un ruolo importante nel contesto della comunità mestrina», afferma il direttore generale, Mario Bassano. «Tre anni fa abbiamo dovuto fare i conti con una situazione pesante che ci ha portati a ridurre il personale da 410 a 284 unità, ma la nostra soddisfazione sta nel fatto che tutti sono stati ricollocati grazie alla collaborazione dei sindacati e dall’azienda sanitaria locale. Con la Usl 3 prosegue la collaborazione anche per il supporto in caso di necessità di ospedalizzazione reciproca dei pazienti, e dalla chiusura del Punto nascite abbiamo guardato oltre, concentrandoci su attività che vogliamo rendere eccellenze come ad esempio l’ortopedia protesica e la chirurgia della mano. In generale aumenta anche la complessità delle attività fornite ai pazienti».
Ricoveri. Complessivamente sono stati 4.588 nel corso del 2016. Di questi, 1.883 in chirurgia con un incremento del 41 per cento, con un +14,3 in ortopedia e un +16 in chirurgia addominale. Invece sono stati 680 i ricoveri in riabilitazione neuromotoria e 1.218 in medicina generale dove l’incremento si è attestato al 26,5 per cento. Il conto si chiude con 201 pazienti ricoverati in lungodegenza e 606 in ginecologia, altro ambito di Villa Salus che sta avendo un forte impulso di crescita.
Prestazioni. In tutto sono state 202.956 le attività convenzionate erogate nel 2016, di cui 112.374 prestazioni di laboratorio, 14.971 di medicina fisica riabilitativa, 28.501 di radiodiagnostica e 47.110 di altre branche sanitarie dove, a eccezione di un pareggio per anestesia e medicina generale, tutte le altre voci sono in crescita con un picco del +23,1 per cento in Cardiologia. In aumento sono pure le attività verso pazienti da fuori regione, passati da 1.725 a 2.043 nell’ultimo anno. «Un dato molto importante», aggiunge il direttore generale, Mario Bassano, «è quello legato alla degenza media dei pazienti, scesa ne 2016 da 12,8 a 8,8 giorni e ora in linea con le richieste della Regione».
Interventi. Quelli ortopedici più frequenti hanno visto un incremento del 17 per cento in ambito protesico anca-ginocchio (da 268 a 314) e al piedi con il 35 per cento in più (da 109 a 147). In leggero calo quelli alla mano (-9 per cento). Tra le voci in crescita spiccato quelle degli interventi all’utero e annessi non per neoplasie maligne, che sono stati 360 con un +3 per cento rispetto al 2015. In aumento anche gli interventi legate all’inserimento di stomie (243, +33 per cento). In calo invece la legatura e tripping delle vene.
Simone Bianchi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia