Dopo 40 anni avviati i lavori per le fogne

CAVARZERE. «Sono quarant'anni che, quando piove forte, ci entra la m... in casa». «Non prendetevela con noi, che amministriamo il comune da tre anni e il problema lo stiamo risolvendo».
Era in questi toni lo scambio di battute tra il sindaco Henri Tommasi e l'assessore ai lavori pubblici, Renzo Sacchetto, da una parte, e la signora Alessandra Pescarolo, dall'altra. La donna, prima firmataria di una petizione, sottoscritta da altre 144 persone, residenti nelle vie Piva, Magellano e Marco Polo, non ne poteva più di quella situazione. E si sentiva. L'assemblea pubblica, convocata per illustrare il progetto di sistemazione della rete idrica del capoluogo, era l'occasione per sfogare anni di malessere e la signora non se l'è lasciata sfuggire. Ma qualche “sassolino” ce l'aveva anche Sacchetto il quale, nella petizione suddetta, insieme al sindaco, era stato accusato di aver modificato il progetto preesistente per «interesse personale». Un'affermazione «da querela», non ha mancato di notare l'assessore, giustificabile solo con l'esasperazione degli animi. Alla fine, però, le spiegazioni sono arrivate. Il precedente progetto (2010), affidato dall'ex amministrazione Parisotto a un professionista di Cicerale (Salerno), costava un milione e 600mila euro, suddivisi in due stralci, il primo da mezzo milione. Ma era «irrealizzabile» secondo Sacchetto per due motivi: il primo stralcio, una nuova condotta cieca che si fermava nei pressi dello scolo Tartaro non era «funzionale», come prevede la legge, perché mancavano le pompe per svuotare la condotta nel Tartaro; mentre il secondo, con le pompe, non aveva copertura perché, con lo sforamento del patto di stabilità (della giunta Parisotto) non si potevano più accendere mutui. Giocoforza, quindi, il progetto si è dovuto modificare e i lavori inizieranno a breve.
Diego Degan
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