Doping a 79 anni: ex primario sospeso dal Coni

Giorgio Maria Bortolozzi, lunghista e triplista di livello internazionale, "pizzicato" per testosterone e Dhea

TREVISO. Positivo all'antidoping a 79 anni. Sembra un paradosso, ma è una comunicazione ufficiale del Tribunale nazionale antidoping (Tna) del Coni. Giorgio Maria Bortolozzi, ex primario di ginecologia all'ospedale di Conegliano e tuttora lunghista e triplista di livello internazionale, è stato "pizzicato" per testosterone e Dhea, un precursore degli ormoni steroidei, a seguito di un controllo operato dalla Nado-Italia, al termine dei campionati italiani indoor Master di atletica, disputati ad Ancona lo scorso 28 febbraio. La prima sezione del Tna, accogliendo la richiesta della Procura antidoping, ha disposto la sospensione in via cautelare dell'anziano tesserato Fidal.

La linea difensiva è chiara, Bortolozzi fa capire che si tratta di negligenza: sostiene di non aver presentato la richiesta di esenzione a fini terapeutici e che le tracce rinvenute vadano ricondotte all'assunzione di un integratore, il Dhea appunto, che Bortolozzi afferma di utilizzare da 15 anni come terapia ormonale anti-age. La pratica seguirà il canonico iter: il pluridecorato lunghista, campione mondiale ed europeo in carica Master 75, ha fatto pervenire la documentazione al Tribunale antidoping, che poi dovrà decidere se squalificare o meno Bortolozzi. Presto si capirà se la vicenda si risolverà in una bolla di sapone o se ci troveremo di fronte a una squalifica da Guinness, visto che nel 2017 il plurititolato lunghista taglierà il traguardo degli 80 anni.

Che la voglia di tenersi in forma e competere porti a superare ostacoli un tempo invalicabili, già lo si sapeva. E un ostacolo invalicabile era proprio l'incedere dell'età con le sue problematiche. Una sospensione cautelare a 79 anni per doping, tuttavia, fa impressione. Anche se si dovesse trattare di negligenza e mancata comunicazione, come asserisce il campione Master. A maggior ragione, se si tiene conto del curriculum dell'atleta.

Giorgio Maria Bortolozzi è infatti personalità nota a Treviso e non solo. Per ragioni familiari, per l'impegno medico e nell'atletica. Figlio di Menenio Bortolozzi, anatomopatologo e figura notissima nel mondo dello sport, ha esercitato come ginecologo e oncologo, specializzandosi in oncologia ginecologica. Non secondari i risultati ottenuti nell'ambito sportivo. Le sue specialità sono sempre state salto in lungo e triplo. In gioventù fu atleta di valore nazionale. Ma lo sport è una febbre che non scompare con l'avanzare dell'età. Strabiliante il palmarès di Bortolozzi fra i Master: tre titoli mondiali, due europei e una decina di tricolori. Gli ultimi li ha centrati con l'Atletica San Biagio nella fatale rassegna di Ancona, dove si è imposto nel lungo e nel triplo fra i Master 75.

Tutto liscio fino al fatidico controllo antidoping con le tracce di testosterone e Dhea. Tra gli effetti del deidroepiandrosterone c’è l’aumento della forza, della prestanza fisica e della performance sportiva. Da capire se le tracce ritrovate nella sala attrezzata per l’esame diventeranno indelebili per la sua carriera.

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