«Donna vittima di stalking, va protetta»

Avvocato di Dolo fa un appello, preoccupato dopo gli ultimi episodi: «Un uomo attende madre e figlio e li minaccia»
Di Alessandro Abbadir

DOLO. Terrorizzata dall’ex convivente che la picchiava - un pregiudicato della Riviera del Brenta - una mamma quarantenne di un bimbo piccolo, chiede aiuto alla Procura della Repubblica di Venezia che apre una indagine per stalking, cioè persecuzione.

A raccontare cosa è successo è l’avvocato della donna Alessandro Menegazzo. «La mia cliente», spiega Menegazzo, «sta vivendo una situazione davvero pesante. Il suo ex convivente, da cui ha ricevuto percosse in due occasioni nel corso degli ultimi anni, da qualche tempo nonostante lei, per non incontrarlo, si sia trasferita dopo averlo lasciato, è tornato a farsi vivo ripetutamente nelle ultime settimane minacciandola e telefonandogli anche 50 volte al giorno al cellulare. Ho denunciato tutto quello che sta succedendo al sostituto procuratore Massimo Michelozzi della Procura di Venezia, che ha avviato una indagine».

L’ex convivente è noto alle forze dell’ordine e ha un passato violento: aveva infatti già messo le mani addosso alla donna facendola finire all’ospedale per trauma cranico e costole rotte in due distinte occasioni. A quel punto la donna con grande forza d’animo, ha deciso per il bene di suo figlio, di troncare la relazione, ma per l’ex convivente con il quale aveva avuto il figlio, la storia non è finita.

«L’uomo è al momento irreperibile e senza fissa dimora»,- spiega l’avvocato Menegazzo, «per questi motivi facciamo anche fatica a notificare querele o chiedere misure restrittive a tutela della mia cliente che vive di fatto nel terrore e chiede di poter avere una vita normale». La donna ha raccontato al suo legale come l’ex convivente si presenti davanti alla scuola dove porta il figlio, sia alla mattina che alla sera, in compagnia di persone poco raccomandabili, minacciandola di gonfiarla di botte. La donna ora vive con un altro uomo, non molto distante da dove abitava prima, e chiede che qualcuno fermi al più presto l’ex convivente. I carabinieri della locale caserma sono stati informati di quello che sta succedendo e attendono disposizioni dall’autorità giudiziaria.

«Attendiamo a breve», spiega Menegazzo, «un provvedimento restrittivo della Procura della Repubblica di Venezia che vieti a questa persona di avvicinarsi alla ex convivente e al figlio. La mia cliente fa di tutto per non incontrare questa persona. La situazione va messa in sicurezza prima che si verifichi una tragedia».

In casi come questi scattano subito le misure di protezione delle vittime di questi soprusi, con la decisione del Tribunale di competenza di divieto di avvicinamento dello persecutore alle persone che perseguita e con la protezione delle vittime che vengono protette con misure di sorveglianza.

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