Donna veneziana in rianimazione per l'influenza A

Gravissima una veneziana di 56 anni è ricoverata all'ospedale di Padova. Respira artificialmente grazie all'Ecmo, la macchina per la circolazione extracorporea. Le sue condizioni sono peggiorate rapidamente
PADOVA. E' in isolamento, su di un letto della terapia intensiva dell'azienda ospedaliera. Respira artificialmente grazie all'Ecmo, la macchina per la circolazione extracorporea. Malata ormai da più di una settimana, le sue condizioni vanno peggiorando di giorno in giorno con la febbre che non scende e un progressivo interessamento polmonare. Giovedì sera è giunta la conferma della diagnosi effettuata dall'equipe di specialisti che l'ha accolta in via Giustiniani: influenza A/H1N1. Il continuo incedere del virus stagionale verso il picco di contagi ha costretto l'azienda ospedaliera a riattivare la propria unità di crisi: Padova infatti è centro di riferimento per i casi più complessi di influenza A. La suina quest'anno è stata declassata a malattia di stagione (fa parte di uno dei tre ceppi che caratterizzano il virus 2010/2011), ma la Regione e l'Usl 16 non mancano di rilanciare l'appello alla vaccinazione.


LA PAZIENTE
. Le si sono spalancate le porte dell'azienda ospedaliera mercoledì: le condizioni della donna, 56 anni di Venezia, sono state giudicate molto gravi, tanto da richiedere il ricovero in Istar 2, reparto di terapia intensiva diretto dal professor Carlo Ori. La paziente è stata trasferita a Padova dall'ospedale cittadino, dove era ricoverata in un reparto di Medicina già da qualche giorno. Aveva cominciato ad accusare i primi sintomi all'inizio della scorsa settimana: il virus è andato a complicare un quadro clinico già molto complesso. La donna infatti combatte da tempo con patologie gravi, che possono aver favorito il proliferare del virus. Gli specialisti hanno chiesto all'Istituto di Virologia e Microbiologia dell'Università di analizzare che tipo di influenza abbia aggredito la donna, per calibrare al meglio la terapia antivirale. Il responso del tampone è stato inequivocabile: A/H1N1.


UNITA' DI CRISI
. La paziente non è in grado di respirare autonomamente. In rari casi l'influenza A può compromettere la funzionalità polmonare. Per questo motivo è stata attaccata all'Ecmo, circuito per la circolazione extracorporea, che già viene utilizzato per la cardiochirurgia, ma che si è rivelato un valido supporto nella cura dei malati di H1N1 che presentano complicazioni polmonari. L'azienda ospedaliera, che possiede un considerevole parco Ecmo, è stata nominata lo scorso anno, in piena pandemia, ospedale capofila nel trattamento dei casi più complessi di influenza A. Ieri è stata riattivata l'unità di crisi aziendale, coordinata dal direttore sanitario Giampietro Rupolo. In stretto contatto con la Regione verrà valutata la strategia più opportuna per opporsi al picco di contagi.


LA VACCINAZIONE
. La Regione Veneto, tramite l'assessore alla Sanità Luca Coletto, rilancia l'invito ad immunizzarsi contro il virus: «Nessun allarme, ma rivolgo un pressante invito alla popolazione a vaccinarsi, soprattutto per quanto riguarda i portatori di patologie croniche e quindi più a rischio. Stiamo entrando nella fase di picco, ma l'influenza continuerà a persistere almeno per tutto febbraio. C'è ancora tempo per vaccinarsi e prevenirne l'insorgenza». Anche il Servizio di Prevenzione dell'Usl 16 non manca di fare appello a quanti non si sono ancora vaccinati: «C'è tempo fino alla fine di gennaio». Le dosi sono a disposizione dei distretti, dei medici di medicina generale e dei pediatri. Con una sola iniezione si allontana il rischio di incappare nei tre virus che circolano quest'anno e che hanno già steso a letto oltre duemila padovani. L'invito è rivolto in particolare a quanti sono affetti da malattie croniche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia