Donna travolta da un’auto in folle il marito ricoverato sotto choc

La tragedia nel Bellunese, il fratello della vittima Maria Bastianon: «Difficile accettare che si muoia così, il dolore è immenso. Ho perso una sorella eccezionale». Aperta l’inchiesta per omicidio colposo

Il giorno dopo l'incredibile incidente che ha causato, sabato mattina, la morte della settantenne veneziana Maria Bastianon a Caviola, nel Bellunese, travolta da un’auto senza autista, rimane il dolore dei familiari che in queste ore attendono il via libera del magistrato per riportare la salma al Lido e far celebrare i funerali. Il fratello Paolo, che gestisce al Lido in via Cipro l'omonima falegnameria, appena rientrato ieri sera sull'isola ha raccontato: «Siamo tutti sconvolti da quello che è successo, un incidente che ha dell'incredibile. Quell'automobile ha investito mia sorella, l'ha schiacciata e trascinata per 6-7 metri. Sono dovuti intervenire i pompieri per estrarla e non è possibile accettare che si muoia in un modo come quello. Sono dell'avviso che le chiavi dell'auto fossero rimaste sul cruscotto, in caso contrario il bloccasterzo avrebbe fermato il mezzo in qualche direzione, anche se posteggiato in folle e non in marcia. Invece è venuto giù dritto e ha investito Maria in pieno mentre camminava sul marciapiedi».

Paolo Bastianon racconta anche il dolore del marito Luigino Breda (anch'egli pensionato) e del figlio Nicola, che sono rimasti a Caviola in attesa di poter riportare al Lido la salma. «Mio cognato si è sentito male nelle scorse ore ed è stato ricoverato ad Agordo. È comprensibile, il suo è un dolore immenso dopo aver trascorso 42 anni mano nella mano con una donna straordinaria. Ho perso una sorella che era una grande donna, moglie e madre, ma era stata anche una grande lavoratrice».

Intanto rimane un mazzo di fiori, nel cellophane, rose bianche e gigli attaccati alla grondaia della casa, in via Patrioti, vicino alla quale la signora Maria ha perso la vita. In parrocchia, don Bruno De Lazzer ha ricordato la 70enne di Malamocco nella prima messa del mattino, invitando tutti i fedeli a spendere una preghiera per lei. Sulla bacheca della chiesa è appeso un avviso, che parla di un «grave incidente mortale, del tutto casuale».

«È successo qualcosa d’inspiegabile», allarga le braccia don Bruno, «una tremenda fatalità, che ho faticato a spiegare a chi ha partecipato alla messa. Se hai la fede, magari riesci a trovare un po’ di conforto, ma se non ce l’hai tutto finisce per sembrarti di una precarietà spaventosa. Non conoscevo benissimo questa famiglia, ma le ho portato il conforto della nostra comunità».

Maria era in pensione, dopo aver lavorato alle Assicurazioni Generali, e Caviola era il rifugio migliore dalla calura veneziana: «Lei e il marito hanno comprato una mansarda», spiega un vicino di casa, «vengono qui ormai da diverso tempo e hanno parecchi amici. Sembra incredibile quello che è capitato, anche perché purtroppo nessuno è stato in grado di avvertirla di quella macchina che stava per travolgerla sul marciapiede, dopo aver urtato un’altra vettura».

Nel frattempo, è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo a carico del 22enne proprietario della Seat che ha travolto la donna, in attesa di capire se ci sia stata una dimenticanza della marcia o del freno a mano oppure se si sia trattato di un guasto meccanico.

Simone Bianchi

Gigi Sosso

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