Donna morì all’ospedale Un esposto dei parenti
PORTOGRUARO. Era entrata in ospedale, quello di Portogruaro, per un intervento chirurgico non troppo complesso, i medici avrebbero dovuto asportarle l’utero, isterectomia lo chiamano i medici, ma erano sorte complicazioni ed era stata trasferita al nosocomio di Udine, quello più vicino al Veneto Orientale, dove era stata sottoposta ad una seconda operazione, quindi era stata riportata all’ospedale di Portogruaro, dove è deceduta.
Non ancora sessantenne, in buona salute fino a qualche giorno fa: per questo i parenti vogliono vederci chiaro e hanno firmato un esposto arrivato sul tavolo del pubblico ministero di Venezia Rita Ugolini, che già oggi disporrà l’autopsia. Ieri, dopo aver letto la segnalazione inviata alla Procura dai parenti, il magistrato ha chiesto ai carabinieri di acquisire alla direzione sanitaria portogruarese la cartella clinica e stamane deciderà a quali professionisti affidare l’esame autoptico, una scelta delicata quando in ballo ci potrebbero essere responsabilità colpose da parte di medici.
La cartella clinica è la prima traccia sulla base della quale i consulenti della Procura, ma anche lo stesso pubblico ministero, possono ricostruire i fatti, la diagnosi, le scelte compiute dai medici che sono intervenuti, i farmaci assunti prima e dopo i due interventi.
In questo caso c’è da stabilire anche il motivo per il quale dopo il primo intervento è stata trasferita d’urgenza in un secondo nosocomio, quello di Udine, dove è stata operata e, infine, trasferita all’ospedale di provenienza. Probabile, quindi, che i consulenti della Procura dovranno stabilire, oltre alla causa del decesso e a ricostruire l’anamnesi (cioè la storia sanitaria della paziente), se vi siano state responsabilità da parte dei chirurghi, sia quelli di Portogruaro sia quelli di Udine, che hanno messo le mani sulla cinquantenne deceduta. I parenti della donna hanno firmato l’esposto innanzitutto per capire e per sapere che cosa è accaduto, perché è morta la loro cara, visto che ancora una risposta certa non hanno avuta dalla direzione sanitaria dell’ospedale.
Naturalmente le risposte alle loro domande non arriveranno subito, soprattutto se i consulenti del pubblico ministero individueranno possibili responsabilità da parte dei sanitari che sono intervenuti. Alla fine, però, riusciranno a sapere che cosa è successo
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