Donna incinta perde il figlio dopo l’incidente

Santa Maria di Sala. Sarà fatta l’autopsia del feto e verificato se la donna indossava la cintura

SANTA MARIA DI SALA. Un banale tamponamento, sul lato passeggero però c’è una giovane donna padovana incinta al sesto mese e il referto in Pronto soccorso è terribile: il bimbo non nascerà.

È morto ancor prima di venire alla luce e adesso anche la magistratura vuole vederci chiaro: lunedì sul povero feto verrà eseguita l’autopsia, per chiarire cosa ne abbia provocato la morte e se la perdita, così drammatica per una neomamma e la sua famiglia, potesse in qualche modo essere evitata.

La tragedia, che non sembrava tale a un primo riscontro sul luogo dell’incidente, si è consumata in poche ore tra la zona industriale di Santa Maria di Sala e l’ospedale di Mirano. Giovedì è l’ora di pranzo quando in via Einstein, nella zona artigianale salese, la Fiat Punto su cui viaggia la donna, una padovana di 34 anni al sesto mese di gravidanza, con alla guida il compagno quarantunenne, anche lui di Padova, rimane coinvolta in un banale tamponamento con un’altra auto, una Chrysler condotta da un venticinquenne, sempre di Padova. Inizialmente lo scontro sembra banale, qualche danno e il classico colpo di frusta, ma la donna è in stato interessante e per lei viene dunque subito disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Mirano, per conoscere le condizioni del bambino che porta in grembo. Il parto è previsto tra circa tre mesi e dopo l’urto la donna ha subito capito che qualcosa era successo. In ospedale, dove la mamma arriva in codice rosso, nonostante sia in apparenti buone condizioni, vengono disposti tutti i controlli del caso, con un equipe di medici, rianimatori e ginecologi.

Le ecografie e gli altri esami strumentali a cui è stata sottoposta per tutto il pomeriggio però materializzano purtroppo i peggiori sospetti dei medici e della stessa madre: non c’è più battito. Fatale, evidentemente, il trauma a cui è stata sottoposta la piccola creatura nel colpo ricevuto, con il corpo della madre sbalzato all’interno dell’abitacolo. I rilievi sono stati effettuati dagli agenti della polizia locale dell’Unione del Miranese, adesso però toccherà alla Procura a stabilire cosa abbia provocato la tragedia. La donna aveva le cinture allacciate o ne era esentata proprio per via del suo stato interessante? E se le aveva, è stato proprio il sistema di ritenzione a provocare il trauma fatale al bambino? Tutte domande a cui dovrà dare risposta l’inchiesta della magistratura, eventualmente corredata da perizie. La donna intanto è stata trattenuta in osservazione, in stato di choc, assistita in reparto anche dal punto di vista psicologico.

Filippo De Gaspari

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