Donazione multiorgano notturna all’ospedale di San Donà

Grazie alla generosità di un marito e del figlio cinque persone di tutto il Triveneto potranno iniziare una nuova vita

SAN DONÀ. Qualche notte fa, in una sala operatoria all’ospedale di San Donà, è stata realizzata una importante donazione multiorgano. In seguito all’accertamento della morte di una paziente sessantacinquenne colpita da una gravissima emorragia celebrale, morte accertata dall’unità di Rianimazione diretta dal dottor Fabio Toffoletto, i familiari hanno dato il consenso al prelievo dei tessuti oculari (cornee) e di tre organi: il fegato, trapiantato poche ore dopo a un malato di Verona, e due reni, destinati ai centri trapianto di Padova e Udine.

L’ottimo lavoro dell’equipe di sala operatoria, che da sempre supporta con professionalità le equipe esterne che eseguono il prelievo di organi, ha permesso di concludere con successo la donazione.

Per merito della grande sensibilità e generosità del marito e del figlio della paziente deceduta, cinque persone hanno potuto iniziare una nuova vita, finalmente libera dall’incombente minaccia della morte, libera dalla schiavitù della dialisi e dalla oscurità della cecità.

La donazione multiorgano non è frequente. L’ultima di questo tipo, all’Ulss10, era stata effettuata all’inizio del 2013 all’ospedale di Portogruaro.

«Anche in un momento di grande dolore com’è la scomparsa di un familiare – spiega la referente aziendale del Coordinamento Ospedaliero Trapianti, dottoressa Patrizia Camani – è possibile trasformare la tragedia in qualcosa di bello, salvando una vita, o comunque migliorandola, a un’altra persona. Purtroppo c’è un grande e continuo bisogno di organi e purtroppo non tutte le persone in attesa di riceverli sopravvivono perché non ce ne sono a sufficienza».

«Quanto è avvenuto – osserva il direttore generale dell’Ulss10, Carlo Bramezza – è la conferma che la popolazione residente nell’ambito di questa Ulss è pronta a straordinari gesti di solidarietà e di generosità, anche grazie al continuo lavoro di sensibilizzazione operato dal Coordinamento Ospedaliero per i Trapianti e dall’Aldo. Lancio quindi un appello alla popazione: continuate ad essere sensibili sulle donazioni di organi, con un gesto di generosità salverete o cambierete la vita di un’altra persona».

Da circa 15 anni all’Ulss10 è attivo il Coordinamento Locale per i Trapianti, oggi denominato Coordinamento Ospedaliero Trapianti (Cot), che ha lo scopo di valutare ogni potenziale donatore di organi e/o tessuti e di provvedere all’eventuale prelievo sulla base dell’espressione di volontà del cittadino.

La struttura si avvale di un responsabile medico e di un coordinatore infermieristico, rispettivamente la dottoressa Patrizia Camani e il dottor Tiziano Zago, inoltre di vari collaboratori disponibili a prestare la loro opera, selezionati tra il personale sanitario e amministrativo.

Individuato il donatore, il Cot raccoglie tutti i dati clinici per valutane appieno l’idoneità; provvede inoltre a mantenere i rapporti con le strutture sovra-ordinate regionali e interregionali, a sostenere le famiglie dei donatori durante e dopo la donazione, all’attività di formazione nei confronti del personale sanitario compresi i Medici di Medicina Generale, all’informazione nei confronti dell’utenza, anche in collaborazione con le sezioni Aido del territorio.

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