Don Vecchi 6, corsa per l’alloggio già prenotati o richiesti 55 su 60

Inaugurazione il 18 giugno: tanti chiedono appuntamento per trascorrere un periodo di alcuni mesi Il Centro è destinato a genitori separati, disabili lievi, famiglie in difficoltà: spese da 300 a 400 euro
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, via Marsala/ Nuovo Don Vecchi 6
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, via Marsala/ Nuovo Don Vecchi 6

Conto alla rovescia per l’apertura del Don Vecchi 6, il nuovo complesso della Fondazione Carpinetum e di don Armando Trevisiol che sorgerà agli Arzeroni, a Zelarino, vicino al Don Vecchi 5 con 60 alloggi destinati stavolta, non agli anziani, ma a persone e famiglie che hanno particolari necessità: giovani famiglie in difficoltà, genitori separati, disabili lievi, lavoratori di passaggio, parenti che vengono a Mestre per accudire i malati in ospedale.

L’apertura è fissata per le 16 del 18 giugno e già si contano le prime richieste per accedere agli alloggi, 56 a disposizione, più 4 riservati a parenti di persone con lunghe degenze ospedaliere che necessitano di ospitalità. «Abbiamo già parlato con una quarantina di persone e abbiamo altri 15 appuntamenti fissati», spiega Edoardo Rivola, consigliere della Fondazione e tra gli affezionati volontari che lavorano al progetto di don Armando Trevisiol. «In media, 9 su 10 accettano le condizioni e ci chiedono di accettarli negli alloggi dopo che abbiamo presentato loro la proposta abitativa e ascoltato le loro storie. Tutte le richieste passano al vaglio di un’apposita commissione. Se altri vogliono farsi avanti, le nostre porte sono sempre aperte».

A seconda dei moduli abitativi, per entrare al Don Vecchi 6 si possono spendere, a 6 euro al metro quadro, dai 300 ai 400 euro al mese, per sostenere le spese di acqua, luce, gas e spese comuni. Gli alloggi vengono infatti consegnati in comodato d’uso, tutti arredati e con spazio cucina e bagno, con soluzioni dai monolocali ai bilocali e la possibilità di utilizzarli per un periodo, finché non si esce dallo stato di difficoltà in cui ci si trova. La lavatrice non c’è ma sono state acquistate 3 lavatrici industriali a gettone per un uso comunitario. E chi non ha modo di cucinare può mangiare alla mensa Serenissima del Don Vecchi 5, il “cuore” comune del villaggio solidale. «Avevamo anche proposto alle autorità di accogliere due famiglie di profughi migranti ma non abbiamo avuto risposta», continuano a spiegare alla Fondazione.

Si fanno avanti più famiglie in difficoltà che giovani coppie e qualcuno resta in stand by perché deve capire se può sostenere la spesa o perché ha animali al seguito e le norme del centro non prevedono la presenza di cani o gatti. Norma che per il 6, diverso dai cinque precedenti, forse potrebbe anche essere rivista. Il Don Vecchi 6 comprende una costruzione di 6.330 metri quadri; è costato poco più di 4 milioni ed è stato sostenuto da finanziatori, lasciti volontari e offerte dei cittadini attraverso i “Paradiso bond”. La struttura sorge in via Marsala, progettata dagli architetto di studio Mar e A+Studio. L’impresa costruttrice è la DeMa di Jesolo.

Chi vuole fare richiesta per un alloggio anche nei prossimi mesi deve telefonare al 041.5353000 (ore d’ufficio) e compilare il modulo.

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