Don Vecchi 5 agli Arzeroni Una lotta contro il tempo

Scade il 31 agosto la possibilità di ottenere 2,8 milioni di euro dalla Regione “Villaggio solidale”, l’assessore Micelli assicura il pieno impegno della giunta
Di Marta Artico
20100105 - MESTRE (VENEZIA) - HUM - PRETE OFFRE 'BOT DEL VANGELO' PER COSTRUIRE CENTRO ANZIANI. Don Armando Trevisiol, parroco in Mestre, posa per il fotografo oggi 5 gennaio 2010 a Mestre. Andrea Merola/ANSA /DC
20100105 - MESTRE (VENEZIA) - HUM - PRETE OFFRE 'BOT DEL VANGELO' PER COSTRUIRE CENTRO ANZIANI. Don Armando Trevisiol, parroco in Mestre, posa per il fotografo oggi 5 gennaio 2010 a Mestre. Andrea Merola/ANSA /DC

MESTRE. «C’è piena adesione da parte del Comune al progetto di don Armando Trevisiol, ci stiamo muovendo con tutti gli uffici per rispettare la tempistica per non perdere il finanziamento regionale». L’assessore all’Urbanistica, Ezio Micelli assicura che l’amministrazione si sta impegnando per cedere alla Fondazione Carpinetum presieduta dal parroco di Carpenedo, don Gianni Antoniazzi, e diretta dal responsabile della Pastorale del lutto, il terreno di 25 mila metri quadri agli Arzeroni, sul quale dovrà sorgere il Don Vecchi 5 e più in generale quello che è oramai stato battezzato il “Villaggio Solidale”. Sul piatto c’è un finanziamento di 2,8 milioni di euro, un prestito messo a disposizione dalla Regione grazie all’assessore Remo Sernagiotto, che sul progetto pilota ci conta.

La possibilità di usufruire del denaro però scade il 31 agosto, per questo nei giorni scorsi don Armando Trevisiol ha rimarcato il poco tempo a disposizione. Una parte del sito che andrà a formare le aree, al di là del cavalcavia degli Arzeroni, è in capo al Comune. Circa 3.500 metri quadri verranno ceduti dal Gruppo Coin, che possiede terreni nella zona del Terraglio e che ha già dato il suo via libera all’operazione.

C’è infine la proprietà Angeloni, che nei prossimi giorni dovrebbe vedere l’assessore Micelli, ultimo importante tassello da far combaciare. «Abbiamo individuato le aree e definito il quadro delle connessioni infrastrutturali che permetteranno al progetto di prendere vita», spiega Micelli, «proprio perché si tratta di un disegno che crediamo essere di interesse per la città. C’è un tempo tecnico riguardante le procedure patrimoniali, proprio oggi (ieri ndr) ho avuto contatti con l’assessore al Patrimonio».

Ai privati sarà assicurato il trasferimento di edificabilità, mentre per quel che riguarda la proprietà di Angeloni ci sono in ballo elementi di connessione infrastrutturale. Detto in altri termini, il privato dovrebbe consentire la prosecuzione della strada lungo la ferrovia e dunque l’esecuzione di un tratto di viabilità. Il resto, per arrivare ai 25 mila metri quadri, è già standard comunale. «Nessun dubbio sulla centralità del progetto», ribadisce Micelli, «si tratta di iniziative che rispondono a domande sociali emergenti, portate avanti con una determinazione fuori dal comune».

Se tutto andrà come previsto, il terreno del “Villaggio Solidale” (costo 4 milioni, ma la gara di solidarietà in città è già scattata e ogni giorno qualcuno dona denaro per la causa) sarà inserito nell’ambito della circolazione generale e di tutta la viabilità del Terraglio, in posizione ottimale.

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