«Don Giorgio resta con noi proseguiremo la sua opera»

Treporti. La comunità parrocchiana riunita dopo la morte del prete in un incidente Confermato il pellegrinaggio ad Assisi. Slittano i funerali officiati dal Patriarca
Di Francesco Macaluso
SAN DONA' DI PIAVE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI -INCIDENTE IN VIA ARMELLINA
SAN DONA' DI PIAVE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI -INCIDENTE IN VIA ARMELLINA

TREPORTI. Pur consumati dal dolore e ancora sgomenti per la prematura scomparsa di don Giorgio Barzan, morto in un incidente stradale martedì mattina a Jesolo, i parrocchiani continueranno le attività pastorali della parrocchia SS. Trinità di Treporti come se lui fosse ancora presente.

«Proseguiremo la sua opera come lui avrebbe voluto noi facessimo», hanno spiegato i fedeli più stretti che in queste ore si stringono nel cordoglio alla famiglia del parroco originario di Valcasoni ad Eraclea e scomparso nell’incidente di martedì alle 11.30, «non facciamo altro che seguire i suoi insegnamenti ed il sentiero di fede che lui ci ha indicato in un atto di fedeltà alla sua memoria. Sappiamo che ci protegge dall'alto».

Il consiglio pastorale della parrocchia di Treporti, ora retta dall'amministratore parrocchiale don Alessandro Panzanato, già parroco di Ca' Savio e vicario foraneo per Jesolo e Cavallino-Treporti, si è riunito ieri per stabilire le linee guida delle attività dei prossimi giorni confermando, tra le altre cose, il pellegrinaggio di una ventina di parrocchiani treportini ad Assisi programmato per domani, venerdì, assieme al gruppo diocesano del Patriarcato di Venezia. Affiorano nei ricordi dei parrocchiani a lui più vicini la nostalgia ed il vuoto lasciato dalla sua figura spirituale.

«Don Giorgio», racconta l'amico Marcello Lazzarini, «era un prete che si metteva in gioco, che si considerava al servizio della sua comunità. Non disdegnava i lavori umili, mi sono trovato a lavare i piatti o ramazzare con lui quando partecipavamo ai campi scuola. Tanto importante era il valore del servizio che ai suoi parrocchiani che seguivano il cammino di fede aveva persino regalato un grembiule per ricordare a tutti di rimanere umili e non disdegnare le opere fatte per gli altri».

«Don Giorgio», continua l’amico, «era convinto che l'incontro con la fede e la sua ispirazione non fosse relegato necessariamente all'interno delle mura della parrocchia o della chiesa, ma che andasse ricercato nella vita quotidiana di tutti i giorni, in mezzo alla gente, nel loro ambiente». Ieri la magistratura non aveva ancora inviato il nulla osta per procedere ai funerali. Eventuali veglie di preghiera in suo nome saranno programmate con la disponibilità della salma. La data dei funerali che saranno officiati a Treporti dal Patriarca Francesco Moraglia, slitta con buona probabilità alla prossima settimana in attesa di una decisione della magistratura in merito alla necessità di eseguire un'autopsia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia