Don Giorgio: «Nessuna fuga sentimentale»
SPINEA. «Guardatevi dalle mormorazioni, sono come serpentelli che sicuramente si muoveranno tra voi nei prossimi giorni. È difficile rendersi conto di quanto male possano fare in chi li riceve e anche in chi li manda». Il vicario foraneo don Giorgio Riccoboni ammonisce durante l’omelia i fedeli di Spinea a lasciarsi andare a ipotesi o peggio illazioni, quando già qualcuno parlava addirittura di fuga per legami affettivi o ragioni sentimentali.
Poco dopo è la Diocesi di Treviso a precisare che quello di don Flavio è solo un anno sabbatico, peraltro previsto dal Direttorio per il ministero e la vita del presbitero: si tratta di tempi di pausa che, in caso di stanchezza, fisica o psicologica, i sacerdoti possono concordare con il vescovo. Nessuna fuga dunque. E i più stretti collaboratori di don Flavio sono dello stesso avviso: «Lasciamo perdere le chiacchiere, potrebbe tornare, come speriamo: preghiamo per lui e perché questo accada. Non rendiamogli ancor più gravoso questo tempo di riposo e la possibilità di un ritorno».
Giovedì intanto in parrocchia è previsto il consiglio pastorale e in quell’occasione un delegato del vescovo potrebbe già comunicare il nome del sostituto pro-tempore. Non sarà la nomina ufficiale di un nuovo parroco, ma un incarico di aiuto pastorale, per affiancare il giovane cappellano don Paolo e l’intera collaborazione pastorale di Spinea (che comprende anche l’altra parrocchia cittadina, Santa Bertilla) in questo momento di transizione. Qualcosa di simile è già successo negli anni scorsi, sempre nel Miranese, ma in diocesi di Padova, nella piccola parrocchia di Sant’Angelo di Sala.
Fuori da messa i commenti si sprecano e sono quasi tutti di vicinanza a don Flavio: «Forse è anche un po’ colpa nostra», riflette un uomo, «nelle nostre parrocchie oggi si fatica a vedere vera comunione. Dovremmo stringerci di più ai nostri pastori, dando una mano pratica, ma anche un sostegno morale a questi parroci, uomini come noi, con tutte le loro debolezze».
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