Don Gastone “penna nera” oggi spegne 101 candeline
Oggi don Gastone Barecchia compie 101 anni. Il prelato degli alpini e dei carcerati – 78 anni di ministero sacerdotale – li festeggerà attorniato da numerosi amici. Alle 11 presiederà la santa messa. Spiega don Gastone: «Ormai sono un ferro vecchio. Quest’anno non la celebrerò nella chiesa di San Sebastiano ma nella casa dove abito a Dorsoduro. Ci saranno gli alpini».
Nel tempo il sacerdote fu cappellano militare e partecipò alla campagna di Russia e cappellano dei detenuti del carcere circondariale di Santa Maria Maggiore. Qui svolse il suo servizio pastorale per oltre quarant’anni a partire dal 1947. Lo nominò il cardinal Piazza che si rivolse al sacerdote dicendogli: «Ci vogliono buone spalle e tu sei reduce dalla guerra in Russia». Don Gastone ricorda: «Là dentro a quelle alte mura mi sono innamorato». Nell’istituto penitenziario il prete portò per la prima volta il cinematografo e con le suore riuscì a far entrare un coro di bambini. Erano gli anni delle rivolte dei detenuti. Per evitare ai carcerati la pena in Sardegna saliva sui tetti e li convinceva a scendere. Una mattina il più violento gli disse: «Don Gastone faccio il muratore, scendi da qui è pericoloso». Lui ribattè: «E io l’alpino». Fu anche assistente spirituale dell’associazione “Giovane Montagna” e delle tabacchine, docente di catechesi e spiritualità in seminario patriarcale.
Ai futuri preti diceva sempre: «Nelle omelie siate brevi, non passate gli 8 minuti». Ora ai giovani si rivolge così: «Siate aperti con tutti. Cercate la verità». Lo scorso anno, giorno del suo centesimo genetliaco, ha ricevuto gli auguri di Papa Francesco, del Segretario di Stato di Sua Santità cardinale Pietro Parolin e del cardinale Loris Francesco Capovilla che lo scorso 14 ottobre ha compiuto 100 anni. Nell’occasione, due settimane fa, il patriarca di Venezia Moraglia aveva fatto arrivare a Capovilla un messaggio di auguri: «Eminenza auguri affettuosi, 100 anni di vita ben vissuta, 75 di sacerdozio, 48 di episcopato. Don Loris ha fatto un servizio grande alla Chiesa. È per tutti, anche per i non veneziani, l'indimenticato e affettuoso segretario di Papa Giovanni». «Don Loris ha fatto un'esperienza unica nella vita, ha condiviso dieci anni con un Santo», aveva aggiunto Moraglia, «E l'ha percepito prima che la Chiesa lo riconoscesse solennemente esempio universale di santità». In Italia è il vescovo più anziano, nel mondo l'unico cardinale centenario.
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