Don Flavio Gobbo lascia: «Sono stanco»
SPINEA. Impressione nella comunità per la decisione di don Flavio Gobbo di lasciare il pulpito.
Il parroco di San Vito e Modesto ha chiesto e ottenuto dal vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin un tempo di riposo e riflessione, lasciando improvvisamente la comunità che guidava da due soli anni. La notizia è stata data ieri durante le messe della domenica, portata dal vicario foraneo del vicariato di Mirano, che è anche parroco della vicina Martellago, don Giorgio Riccoboni: è toccato a lui leggere all’inizio delle celebrazioni il messaggio del Vescovo e dello stesso don Flavio ai fedeli. «Non c’è cosa più sofferta che dare notizie come questa», ha esordito don Giorgio, «oggi ci è chiesto solo di pregare, perché il Signore ci aiuti a discernere nei fatti che segnano la vita di questa vostra comunità quale sia la sua volontà su di voi». Poi ha spiegato: «Don Flavio interrompe da oggi il suo servizio in parrocchia: una situazione di affaticamento e logoramento lo ha convinto a chiedere ai superiori un periodo di riposo. Il Vescovo glielo ha concesso e non mancherà di darvi un aiuto adeguato: il vicario generale della diocesi incontrerà nei prossimi giorni il consiglio parrocchiale, informandolo su chi assumerà il compito di aiuto pastorale. Don Flavio avrebbe desiderato dare personalmente questa comunicazione e salutare la comunità, ma immaginando che l’emozione avrebbe preso il sopravvento, ha chiesto che il suo distacco potesse avvenire in punta dei piedi. Assicura che porta tutti nella preghiera e chiede anche lui di essere ricordato da ognuno di noi».
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno a Spinea già nella serata di sabato, anticipata dal giovane vicario parrocchiale don Paolo Slompo durante la messa vespertina. Ieri naturalmente, tra la gente in piazza e fuori da messa, non si parlava d’altro. La gente ha cercato di capire cosa fosse successo al loro parroco e cosa lo abbia spinto a rinunciare all’incarico e andarsene senza preavviso. Anche perché l’eco di altre recenti “fughe” di sacerdoti dalle loro parrocchie era giunto fin qui, ai confini della curia trevigiana. Non è dato sapere però dove si trovi ora don Flavio, quali siano le ragioni profonde del suo addio e soprattutto se sia previsto un suo ritorno. Don Flavio Gobbo era arrivato a Spinea due anni fa, celebrando proprio in questi giorni il suo ingresso a San Vito e Modesto accompagnato dal vescovo Gardin. Quarantasei anni, originario di Preganziol, è stato ordinato prete nel 1996. A Spinea, due anni fa, aveva preso il posto del parroco-istituzione don Antonio Genovese, andato a guidare la parrocchia di Montebelluna. Più riservato e schivo del suo predecessore, le prime parole di don Flavio Gobbo a Spinea suonano oggi come un presagio: «Cerco di essere prete con umiltà», aveva detto nella messa d’insediamento, «noi sacerdoti siamo ministri secondo lo spirito di servizio e io vorrei essere un testimone qui: non vado in cerca di cose più grandi delle mie forze, quando il Vescovo ha pronunciato la parola “Spinea” mi sono tremate le gambe, ora tranquillo non sono, ma sereno sì».
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