Domenica Salvini a Mestre, ad attenderlo ci saranno i centri sociali

MESTRE. Domenica sera Matteo Salvini arriva a Mestre per sostenere la campagna elettorale del candidato sindaco Gian Angelo Bellati. Il comizio è alle 21. A pochi passi di distanza ci saranno gli antagonisti dei centri sociali Rivolta (Marghera) e Morion (Castello), i ragazzi del laboratorio Loco di via Piave e quelli del coordinamento degli studenti. Si sono dati appuntamenti dalle 20 per un presidio in via Palazzo, quindi all’imbocco di piazza Ferretto.
E dei centri sociali ha parlato il segretario federale della Lega Nord, sabato pomeriggio in diretta streaming sui siti veneti del Gruppo Espresso: "I centro sociali? Non possono fare altro domenica, tipo andare a teatro? Quando impedisci con violenza e forza agli altri di esprimersi, non fai un cosa intelligente", ha sottolineato Salvini durante la videochat, "Se tirano fuori lo striscione, amen. Ma che non facciano casino. Mi attendo tanta gente perbene in piazza Ferretto, gente diversa da quella che per cinquant'anni ha governato Venezia".
La giornata del leader del Carroccio in città inizierà a Venezia, a Palazzo Labia, per un’intervista alla Rai, poi dalle 10 sarà al Lido, a un gazebo allestito al piazzale di Santa Maria Elisabetta da dove - tempo permettendo - sarà portato a vedere l’ex ospedale al Mare. Poi sarà a Jesolo e alle 15 a Nervesa della Battaglia, per il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande guerra.
E poi in serata, dalle 21, in piazza Ferretto a Mestre, per il comizio finale. Le forze dell'ordine saranno presenti in modo massiccio: a dividere i ragazzi dei centri sociali dal comizio della Lega ci sarà un cordone di poliziotti, come previsto dalla questura. Tuttavia l’obiettivo dichiarato dei militanti è quello di impedire a Salvini di parlare. «I suoi non sono comizi, ma rappresentano una vera e propria istigazione all’odio razziale, non è il benvenuto in questa città», dice Vittoria Scarpa del centro sociale Rivolta. «Salvini chiama, rispondiamogli tutti insieme che in questa città non c'è spazio per l'odio e il razzismo che lui predica», è l’appello alla mobilitazione lanciato online, dove è stato lanciato il motto #maiconsalvini.
Durante la videochat in redazione, il segretario Salvini ha affrontato altre questioni imporanti per Venezia. Anzitutto la chiamata alle urne della prossima settimana. "A Venezia servono progetti e onestà. Ricordiamo che si va a votare perché un sindaco è stato arrestato", ha ricordato Salvini, "La nostra squadra è composta da persone normali, oneste. Venezia non può essere un museo che fa scappare i cittadini e diventa dormitorio di lusso per stranieri. Deve continuare a produrre".
Guarda l'intervento di Matteo Salvini sui profughi durante il videoforum
E sulle grandi navi: "Ho chiesto di interpellare i residenti: chi sono io per dire si o no. Alcune scelte in Svizzera vengono risolte dai cittadini. Anche a Venezia farei un referendum", ha detto Salvini. Infine sulla chiesa-moschea chiusa nelle scorse ore dal Comune, il segretario federale della Lega è stato categorico: "Di pessimo gusto sfottere la chiesa in quella maniera là. L'arte è arte, mettere dei limiti è impossibile".
Ecco il video integrale del videoforum in redazione con Matteo Salvini
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