Domenica la VeniceMarathon, arriverà in piazza San Marco
Sarà l’inedito passaggio in Piazza San Marco la novità della edizione numero 26 della Venicemarathon. Edizione ancora una volta da record quella che partirà domenica 23 ottobre, con le iscrizioni chiuse a quota 7000 partecipanti già a maggio. L’importante crescita degli stranieri (quasi il 30% del totale), e la presenza di nazioni in precedenza mai rappresentate. Le donne al via saranno 1347. «Il miracolo della maratona di Venezia - ha detto Piero Rosa Salva, presidente di Venice Marathon Club - è innanzitutto il suo percorso, perchè ci sono tanti modi di raggiungere il centro storico in 42 chilometri, ma noi abbiamo scelto quello che più rappresenta l’identità del territorio». Al via della maratona di Venezia, che avrà il consueto aspetto legato alla solidarietà attraverso il sostegno dei progetti “Run for Water - Run for Lifè” e “Bimbingamba”, sono annunciati i vincitori dell’edizione 2010, il keniano Simon Kamama Mukun e l’etiope Makda Harun Haji, oltre ad Alessandro Zanardi, presente fuorigara in handbike, come testimonial del progetto di abbattimento delle barriere architettoniche ’Venezia Accessibile - Le barriere si superano di corsà.
«Il sostegno di media e sponsor - ha aggiunto Piero Rosa Salva - ci ha dato una spinta straordinaria, confermando che il progetto è ancora valido e abbiamo la presunzione di aver dato vita a un movimento che venticinque anni fa mancava». Quanto al percorso, che ripropone il ponte sul Canal Grande di 166 metri realizzato da Insula, Rosa Salva ha sottolineato che si ripete la novità del 2010, il passaggio in Piazza Ferretto, «che intendiamo riproporre per sempre», e, in più, questo passaggio in Piazza San Marco, che, «al contrario, non è scontato, e ci sarà anche nelle prossime edizioni». «Venezia - ha concluso l’assessore allo Sport del Comune di Venezia, Andrea Ferrazzi - è contenta di continuare a collaborare con Venice Marathon, perchè, oltre a dare il suo aiuto, contemporaneamente ha bisogno di manifestazioni di questo livello, che non vengono paracadutate sul territorio, ma vengono sentite proprie dalla città, grazie alla parallela crescita delle iniziative collaterali».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia