Domattina il sindaco a casa Boscolo Gnolo

CHIOGGIA. La forza di una comunità si vede nelle difficoltà. È per questo che il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson da lunedì cercherà di mettersi in contatto con la famiglia di Francesca Boscolo Gnolo. Non si conosce ancora il destino della donna, detenuta nel reparto psichiatrico del carcere femminile di Halloway, a Londra, con l’accusa di aver ucciso la figlia Farah di sue mesi.
Il sindaco vuole comunque mostrare la solidarietà a nome di tutta la città che ben ha compreso la vertiginosa solitudine che sta vivendo la famiglia. I genitori sono rientrarti venerdì da Londra dove hanno trascorso dei giorni che hanno messo a dura prova la loro forza psicologica e fisica.
Chiusi nella loro casa di Chioggia, sperano che le luci dei riflettori smettano di essere puntate sul loro dolore che continua a pendere sulle loro teste come la spada di Damocle. Non è infatti ancora stato trovato il corpicino della bambina che, secondo le peggiori ipotesi, si troverebbe in un trolley che la donna potrebbe aver lasciato nell’area di Dowes Road, vicino all’Hotel Lily dove lavorava, ma anche nelle acque del Tamigi.
Nei giorni scorsi il consolato italiano a Londra ha cercato di dare tutto l’appoggio possibile alla famiglia, offrendo un’assistente sociale, un luogo dove dormire e consigliando un legale che non si sa se verrà preso in considerazione. Il consolato ha anche seguito – e seguirà – il processo, chiedendo di andare a trovare la donna in carcere, sempre che acconsenta. Nel frattempo rimane vivo l’appello della polizia metropolitana rivolto a chiunque abbia visto la valigia di Francesca, chiave di svolta e decisiva delle indagine. Per adesso però tutto è ancora avvolto nel buio più nero, tranne il dramma di una giovane donna che, in un momento di tragica follia, ha sentito la maternità come un peso insopportabile.
Vera Mantengoli
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