Domani riprende il processo per i combattimenti tra cani
SPINEA. È stata fissata per questa mattina al Tribunale di Venezia l’udienza, davanti al giudice Enrico Ciampaglia per il processo inerente la vicenda di chi a Spinea organizzava combattimenti tra cani e tra cani e cinghiali e maiali in un capannone abbandonato della zona industriale del paese. Il 26 gennaio scorso l’udienza era slittata perché il giudice era malato.
Si tratta purtroppo di un processo che rischia la prescrizione. Protagonisti sono Luis Marchiori, Franco Cagnin, Roberto Franchini e Matteo Alberti (difeso dall’avvocato Alessandro Menegazzo), residenti tra la Riviera, Spinea e Quarto, accusati di maltrattamento di animali con l’aggravante di organizzazione di combattimenti.
I fatti sono del 2011, quando i carabinieri di Mestre, che cercavano droga, hanno trovato un allevamento di cani. Il sospetto è stato quello che fossero usati in combattimenti, proibiti. Ma le sorprese non erano finite qui. I militari arrestarono Marchiori: aveva una pistola con matricola abrasa. Nel suo giardino c’erano nove cani dogo argentini, razza utilizzata per la caccia grossa, stanare e uccidere cinghiali. I carabinieri poi hanno trovato anche dei video dei combattimenti tra cani e cinghiali. L’articolo nel codice penale, 544 quinquies, punisce chi organizza combattimenti tra animali con pene che variano da uno a tre anni. La pena è aumentata se questo viene organizzato da persone armate e se i combattimenti sono promossi attraverso filmati.
Secondo l’accusa i combattimenti sarebbero stati organizzati insieme ad altre tre persone della zona all’interno di un capannone e per i filmati venivano portati anche dei cinghiali. Spesso le lotte si concludevano con la morte degli animali. Sulla questione e contro la prescrizione del processo era intervenuta anche Arianna Spessotto deputata del M5S e le associazioni animaliste del territorio. (a. ab.)
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