Domani interrogati i tre agenti

L’indagine era partita nell’ottobre del 2012 dopo una segnalazione

VENEZIA. Saranno interrogati domani mattina dal gip di Venezia Gabriele Scaramuzza i tre poliziotti del commissariato di Jesolo finiti in manette con l’accusa di aver intascato mazzette per favorire le pratiche dei permessi di soggiorno. Nel corso dell’udienza il gip dovrà convalidare l’arresto e decidere se tenere in carcere i tre poliziotti o concedere loro gli arresti domiciliari.

La posizione più delicata riguarda Riccardo Chiumento (53 anni, di San Donà, ispettore di polizia preposto al settore Immigrazione del commissariato) e Denis Gobbato (48 anni, residente a San Donà, addetto alla polizia scientifica), accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, contraffazione di documentazione, accesso abusivo al sistema informatico mentre Michele Damo (51 anni, di Musile, responsabile del posto di fotosegnalazione del commissariato) deve rispondere di corruzione nell'esercizio di funzioni, con una posizione più marginale.

Davanti al gip di Venezia compariranno anche gli altri sette arrestati, tra cui nomi molto noti delle comunità straniere jesolane, come quello del ristoratore bengalese Reaz Abu Syed Md, 41 anni, residente a Jesolo, titolare del ristorante indiano “da Elman” in piazza Mazzini e dall’anno scorso cittadino italiano. Secondo gli agenti della Squadra Mobile che hanno svolto le indagini coordinati dal sostituto procuratore Stefano Buccini era lui il punto di riferimento degli stranieri provenienti dal Bangladesh, insieme a Halim Palowan (residente a San Donà) e Alam Khawja Shabbir, (residente a Jesolo).

Nella ripartizione di ruoli per etnia, il tramite per i favori a stranieri cinesi - secondo l'accusa - era Hu Yitong, 29 anni, di Jesolo, mentre il bosniaco Senad Smajic, residente a San Donà, era il riferimento per l'Est. A Messina è stata arrestata Alexia Restrepo, uno straniero è ancora latitante mentre in carcere è finita anche la colombiana Maria Eugenia Agudelo Rivera - tra i 20 stranieri che avrebbero utilizzato i servigi a pagamento di poliziotti e mediatori - arrestata perché stava per lasciare l'Italia.

Domani, dunque gli arrestati accompagnati dai loro difensori potranno raccontare la loro verità davanti al gip o magari avvalersi della facoltà di non rispondere. Una ventina le violazioni accertate, anche se non si esclude che le pratiche facili siano iniziate ben prima dell'ottobre del 2012, quando l'indagine ebbe inizio da una segnalazione di un agente dello stesso commissariato di Jesolo. La Polizia aveva quindi presentato denuncia in Procura e l'indagine della Mobile era così iniziata fino ai clamorosi arresti di martedì.

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