Domani i familiari di Pozzobon in Costa d’Avorio

La moglie Cinzia Favaro e i due figli di Michele Pozzobon, Niccolò e Valentina, assieme ad una cugina, arriveranno in Costa D’Avorio via Parigi domani sera alle 19 (ora locale). Ad attenderli ci sarà il console, che li accompagnerà nell’ospedale di Abidjan, dove si trova il corpo senza vita dell’uomo, freddato martedì sera da un colpo di pistola sparato da quattro banditi armati fino ai denti che si sono introdotti nella sua abitazione. Nel frattempo i familiari di Pozzobon assieme all’ambasciata, stanno organizzando il rimpatrio della salma, un’operazione, tra l’alto, molto costosa.
Cinzia Favaro non si dà pace. «La Farnesina – spiega – ci ha letto il fax che gli era pervenuto dal consolato, ci ha fatto le condoglianze e ha chiuso la comunicazione, per loro questa, è una storia archiviata, hanno altro cui pensare. Ieri una nostra parente ha contattato l’ufficio Unità di crisi, dal quale le hanno risposto che non sapevano nulla della vicenda».
L’ambasciata ha trovato un albergo per la famiglia di Pozzobon, ma il viaggio sarà tutto a carico della moglie, così come le spese del rientro della salma. «Non vogliamo che lì gli venga fatta nessuna autopsia – si sfoga la donna – non gli metteranno un’altra volta le mani addosso lì, han già fatto abbastanza. Chiederò che l’autopsia venga fatta qui: forse sarà inutile, ma potrebbe servire a far proseguire le indagini».
Troppi, secondo la moglie e i figli, i dettagli mancanti e che non tornano. «Abbiamo fatto chiamare da un amico che parla francese la fabbrica per sapere se Michele aveva copertura assicurativa, ci hanno risposto che il consolato stava indagando, ma poi l’Ambasciata ci ha spiegato che dei funzionari avrebbero dovuto recarsi nel suo ufficio a spulciare tra le sue carte. Come è possibile che il proprietario non sappia se aveva un’assicurazione? Il console ci ha detto che era andato a Bonoua per sentire la testimonianza del custode e della colf». Tasselli di un puzzle scomposto. «Abbiamo appreso che Michele è stato trascinato fuori dove gli hanno sparato e poi riportato nella camera da letto proprio dalla collaboratrice domestica, ma come può una donna trascinare da sola un uomo che pesava a 85 chili?». Tutte domande che in questo momento tolgono il sonno alla moglie di Pozzobon. «Non c’è chiarezza – aggiunge – è incredibile, nessun aiuto concreto, le nostre sembrano le vacanze fai da te, come i mobili dell’Ikea. Vorresti svegliarti e renderti conto che è stato tutto un brutto sogno». La salma dovrebbe rientrare al più tardi venerdì prossimo, una volta che ci sarà il nulla osta dell’autorità giudiziaria ivoriana.
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