La denuncia di una mamma: «L’oss è malata, così mio figlio deve saltare la scuola»

Parla una madre di Dolo il cui figlio ha bisogno di assistenza: «La sostituta non c’è o arriva in ritardo: tutti lo sanno, io non ce la faccio più»

Alessandro Abbadir
L’istituto comprensivo Tina Anselmi di Dolo
L’istituto comprensivo Tina Anselmi di Dolo

«Sono costretta a tenere mio figlio a casa da scuola a causa della mancata adeguata sostituzione della Oss a lui assegnata a lui, che si trova attualmente in malattia». La denuncia arriva dalla madre di uno studente della scuola secondaria di primo grado di Dolo.

«Una situazione dolorosa», protesta la donna, «Sono costretta a tenere a casa mio figlio a causa della mancata adeguata sostituzione della operatrice socio sanitaria assegnata che lo segue abitualmente e che purtroppo si trova attualmente in malattia. La stessa situazione che si presenta oggi si è presentata prima di Natale per gli stessi motivi. Nonostante già allora abbia segnalato tempestivamente la situazione di disagio alla Codess, la cooperativa che gestisce le Oss, e all’Usl 3, non ho ricevuto risposta».

La madre non pretende una sostituta all’altezza dell’operatrice che segue il ragazzo abitualmente e che ormai lo conosce bene. Ma vorrebbe una presenza costante al fianco del figlio. E invece «la Oss in sostituzione arriva in ritardo, va via prima o non arriva affatto. Ogni giorno ne arriva una diversa. E in aggiunta non è adeguata all'età e alla patologia di mio figlio. Un esempio per capire, ma è solo uno di tanti visti in questi giorni: venerdì scorso l’operatrice aveva orario di servizio dalle 8 alle 11. È arrivata alle 10.45. Come si può gestire una situazione delicata in queste condizioni?».

Chi deve sapere è stato informato: referenti Codess, Usl 3, dirigente scolastico e assessore all'Istruzione del Comune di Dolo. «Devo riconoscere che gli insegnanti sono sempre stati molto presenti, informandomi puntualmente della situazione», osserva la donna, «Ma ora mio figlio ora è in stato di grave sofferenza: non capisce perchè non può andare a scuola, e se ci va a scuola è costretto a cambiare i suoi riferimenti di continuo. Ha cominciato ad avere disturbi del sonno e del comportamento. Chiedo semplicemente che mio figlio possa andare a scuola in serenità e sicurezza».

«Siamo dalla parte della mamma e capiamo bene la sua situazione», dice Luca Michelon, il dirigente dell’istituto comprensivo Tina Anselmi, «Siamo consapevoli della situazione di disagio che stanno vivendo il ragazzo e la famiglia. È una situazione che merita una risposta ad hoc in tempi rapidi». Facendo capire, però, che non dipende da lui.

«Sono sorpreso e molto dispiaciuto per quanto vissuto dal giovanissimo concittadino e dalla sua famiglia», spiega il sindaco Gianluigi Naletto, «Oltre alla vicinanza e partecipazione umana, garantisco la pronta attivazione dell’amministrazione comunale verso tutti i soggetti competenti, affinché si trovino subito insieme le soluzioni adeguate alle criticità che sono state segnalate».

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