Meno soldi da Roma, il Comune di Dolo aumenta l’Imu per i negozi

Per gli immobili di categoria D la tariffa più alta dello 0,10%. Il sindaco Naletto: «L’auspicio è che il Governo faccia la sua parte»

Alessandro Abbadir
Il municipio di Dolo
Il municipio di Dolo

Un aumento dell'Imu nella categoria D cioè quella degli immobili legati ad attività direzionali e commerciali presenti nel capoluogo e nelle frazioni di Arino e Sambruson per far fronte ad una riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali.

La tariffa Imu in questo caso aumenterà dello 0,10 % mentre l'Irpef resta invariata allo 0, 80% mentre ci sarà l'esenzione per i redditi inferiori ai 12 mila euro annui. Restano inalterate anche le tariffe legate ai servizi come le mense, i trasporti scolastici e quelle legate ai servizi alla persona.

«Lo sforzo dell'amministrazione comunale di Dolo», spiega il sindaco Gianluigi Naletto, «è stato quello di mantenere inalterato il costo dei servizi locale nonostante il taglio dei trasferimenti agli enti locali da parte dello Stato».

Nel dettaglio le Entrate tributarie dell'ente locale sono pari a 6.3 milioni.

«Queste entrate», spiega Naletto, «corrispondono alla riscossione dell'Imu, recupero Imu, Irpef e Fondo di solidarietà comunale. I trasferimenti correnti (da amministrazioni centrali, altri enti locali e altre istituzioni) corrispondono a 1,1 milioni e le entrate extratributarie sono invece pari a 1,7 milioni. Le entrate in conto capitale ammontano invece a 1,6 milioni di euro. Per la parte spesa, invece, il bilancio ha previsto come uscite: 3.7 milioni di euro per far fronte a servizi istituzionali e di gestione.

Per le politiche sociali e famiglia c'è per una previsione di spesa che ammonta a 2,2 milioni. Per istruzione e diritto allo studio, ci sono da parte del Comune di Dolo stanziamenti pari a 1,3 milioni di euro. Per la sicurezza del territorio e ambiente saranno spesi 760 mila euro. La spesa per trasporti e mobilità, infine, arriverà a 1, 4 milioni.

«È stato approvato un bilancio di previsione», conclude il sindaco, «che pur nell'incertezza del taglio ai trasferimenti del Governo agli enti locali ha l'obiettivo di rispondere ai bisogni sempre più articolati della cittadinanza. Un bilancio che deve intendersi in evoluzione, considerate le progettualità dell'amministrazione tese a qualificare la spesa pubblica, anche con l'aiuto informatico e digitale attraverso un modello di controllo gestionale che possa orientare la qualità dei costi dei servizi pubblici. L'auspicio è che il Governo faccia la sua parte nel rispondere ai bisogni dei comuni, sempre più oggetto di riduzioni di trasferimenti e di espropriazioni di servizi pubblici di forte rilevanza territoriale come già avvenuto per la gestione del ciclo integrato dell'acqua, dei rifiuti e tra poco anche dei servizi sociali».

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