Dolo, dimagrisce 100 chili: «Ho preso tre lauree, ma non trovo lavoro»
DOLO. «Nella società attuale dell’apparire, la bilancia conta più dei titoli di studio e delle competenze personali». Questo il pensiero di Andrea De Lorenzi, 40 anni, che nel 2013 è stato operato di bypass gastrico e riuscendo a perdere ben 100 chili, dai 168 di prima.
L’uomo è ancora disoccupato nonostante tre lauree (Scienze Politiche, Politica e Integrazione Europea, Storia), una quarta in Diritti Umani in arrivo, ed aver redatto pubblicazioni accademiche tra cui un commento sul “Commentariolum Petitionis” di Quinto Tullio Cicerone.
«Attraverso questa mia nuova testimonianza», esordisce, «che non è facile e mi costa fatica, voglio mettere in evidenza che l’obesità è un limite sociale per chi la vive. In questi anni, sia attraverso i social network che a livello umano, mi sono impegnato per portare a conoscenza della popolazione il problema dell’obesità e i suoi risvolti sociali. L’obeso per la società rimane sempre obeso, perché un ragazzo obeso non trova lavoro, con il tempo continua a non trovare lavoro perché è diventato vecchio». Andrea, che nei giorni scorsi si è sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, sostiene che il problema, anche a livello sociale, deve essere analizzato con le stesse persone che ne soffrono.
«L’obesità, come qualsiasi altro problema, deve essere visto e analizzato assieme a chi lo vive. In Italia ne soffre più di qualche milione di persone. La società, che porta alla sedentarietà, alla poca attività fisica, a sostituire i rapporti personali con i social network, non aiuta queste persone. Servono politiche sociali per sostenere a livello fisico e mentale le persone che ne soffrono. Tutti dovrebbero aiutare le persone obese a dimagrire». Andrea in questi anni è stato avvicinato da varie persone.
« Venute a sapere della mia storia, molte persone mi hanno chiesto informazioni sull’operazione. Io li ho sempre indirizzati dai medici perché è bene ricordare che l’obesità si cura solamente con l’intervento di specialisti. Ciò non toglie che il supporto familiare sia la prima cura. Io sono stato fortunato e devo ringraziare i miei genitori per tutto quello che hanno fatto. È grazie a loro se non ancora vivo». Andrea De Lorenzi lancia un messaggio. «L’intervento di bypass gastrico non deve essere visto come una cosa positiva, ma anzi negativa. È l’estrema soluzione di un problema che con il tempo era diventato patologico e che se preso all’inizio poteva essere gestito in maniera diversa. Mi rivolgo specialmente ai giovani, il bypass gastrico ti impone dei limiti dal momento in cui ti sottoponi e per il resto della tua vita». Parla anche dei casi di “bullismo” nei confronti delle persone obese. «Bisognerebbe educare i giovani a non prendersi gioco dell’obeso, una battuta dietro le spalle a volte è peggio di una pugnalata».
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