Dolo, Cera esce allo scoperto: «La prossima settimana restituisco le caparre»
Il titolare del negozio di arredamenti si rivolge ai clienti.
L’attività è chiusa dal primo ottobre, lui non era rintracciabile
«Dalla prossima settimana cominceremo a risarcire tutti i clienti che hanno versato le caparre e hanno fatto acquisti ma che per ora non hanno visto la merce». A spiegarlo è Paolo “Leone” Cera titolare del negozio di Arredamenti Cera che si trova in via Argine Sinistro a Sambruson di Dolo.
Cera intende rassicurare in questo modo i clienti che in queste settimane continuano a chiedere la merce prenotata o la restituzione della caparra versata di cui non hanno più notizia da mesi. Il negozio è chiuso dal primo ottobre.
Nelle scorse settimane Cera già aveva voluto rassicurare tutti spiegando di non essere affatto fallito, ma di aver avuto lui e la moglie grossi problemi di salute e di aver avuto anche delle difficoltà nella riorganizzazione gestionale dello storico negozio dopo la morte del padre.
Decine di clienti che si sono rivolti sia a Ferderconsumatori che alla Guardia di Finanza hanno denunciato il fatto che il negozio aveva incassato nei mesi scorsi caparre anche di 3– 4 mila euro senza però consegnare la merce.
Ora per il ritorno di questi soldi ci sarebbero dei tempi precisi. I clienti aspettano: ci contano ma faticano a fidarsi.
La spiegazione del titolare
«Innanzitutto», spiega Cera, «ci stiamo occupando questa della parte commerciale inerente i fornitori saldando le richieste su quel versante. Pur andando spesso in ospedale per motivi di salute, mi sto confrontando con il mio commercialista valutando le modalità per procedere anche con il saldo della clientela».
Cera rassicura così che dalla prossima settimana si cominceranno a soddisfare le richieste delle persone che hanno versato i soldi.
La proprietà restituirà la caparra confirmatoria o se qualcuno vorrà, si potrà procedere anche con un cambio merce di eguale valore rispetto alla somma versata. Fra la clientela qualche dubbio però permane.
«Fino ad ora», spiega Riccardo Naletto, «i miei genitori che avevano versato oltre 3000 euro di caparra confirmatoria non hanno visto la merce e non sono stati contattati da nessuno. A questo punto speriamo succeda in tempi rapidi. Abbiamo comunque fatto denuncia alla Guardia di Finanza di Mirano che ci ha spiegato che, come la nostra, sono arrivate ai loro uffici già una ventina du denunce». —
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