«Doina può tornare in semilibertà»

Nullaosta del Procuratore generale alla conferma del beneficio per la giovane romena condannata a 16 anni per omicidio
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Doina Matei rientra in Carcere femminile della Giudecca dopo l'udienza in Tribunale per la semilibertà.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Doina Matei rientra in Carcere femminile della Giudecca dopo l'udienza in Tribunale per la semilibertà.

Per il sostituto procuratore generale Giovanni Valmassoi Doina Matei può tornare in semi libertà perché la violazione che avrebbe commesso non è sicuramente grave e non ha pregiudicato il suo percorso di recupero. Ieri, tra i 36 casi affrontati dal Tribunale di sorveglianza, c’era anche quello della giovane romena condannata a 16 anni per aver ucciso nel 2007, in un stazione della metropolitana di Roma la 23enne Vanessa Russo infilandole in un occhio la punta di un ombrello durante una banale lite. Il presidente Giovanni Maria Pavarin ha spiegato che la decisione sarà resa nota tra due o tre giorni, dopo che i giudici togati e non si saranno consultati e avranno sciolto le riserve sul suo caso e su tutti gli altri.

In aula si è presentata anche Doina, alla quale il 12 aprile scorso il Tribunale aveva sospeso la semilibertà che le permetteva di lavorare in una pizzeria durante il giorno per le polemiche scoppiate a seguito della pubblicazione sulla sua pagina di Facebook di alcune foto che la ritraevano sorridente in spiaggia e in un bar. «Non sapevo di non poter usare Facebook e l’ho fatto per contattare i miei figli senza urtare alcuna sensibilità. Non userò più i social», ha dichiarato ai giudici la giovane donna, che ha chiesto scusa sostenendo che non pensava davvero di suscitare tutto quel clamore. Un peccato di vanità, secondo i suoi legali, gli avvocati romani Nino Marazzita e Carlo Testa Piccolomini, che hanno spiegato ai magistrati come la pubblicazione delle foto «non abbia costituito un vulnus al processo rieducativo e di recupero» intrapreso da tempo da Doina. «Il comportamento della magistratura veneziana di fronte ad una vicenda così delicata è stato esemplare», hanno proseguito i due legali, «confidiamo sull'apporto del Pg che ha detto che il comportamento di Matei “non è un vulnus che interrompe il processo educativo”». Marazzita ha anche ricordato che, caso insolito, in udienza è stato ricostruito l’iter processuale che ha visto protagonista Doina Matei con «il clima pesante al limite del razzismo che lo ha accompagnato, con uomini che facevano il saluto romano e impedivano il dibattimento durante le udienze».

Giorgio Cecchetti

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