Dodici mesi per la morte di un operaio di 32 anni
CHIOGGIA. Ha patteggiato un anno di reclusione per la morte di un operaio in uno stabile di sua proprietà, Davide Boscolo Mengolin, 48 anni di Rosolina. Il 3 giugno prossimo andrà a giudizio davanti al giudice Chiara Bitozzi, Paolo Pinato, 48 anni di Ponte San Nicolò responsabile della sicurezza della ditta Emme Service.
L’incidente sul lavoro era accaduto il 28 giugno 2013 a Piove di Sacco. Perse la vita Massimo Cavallarin, operaio chioggiotto trentaduenne. Quel giorno l’operaio era salito sul tetto con la gru: raggiunta l'altezza necessaria, era sceso dalla cesta per inoltrarsi fra i pannelli e iniziare il lavoro. Da terra lo aiutava un collega. Cavallarin ha iniziato ad avanzare sopra il tetto. Ma all’improvviso uno dei pannelli ha ceduto sotto il suo peso.
Il trentaduenne non era ancorato ai ganci presenti sulla copertura, circostanza che gli avrebbe salvato la vita.
Sotto i suoi piedi si è aperta una voragine di 9 metri. Ieri davanti al gup Cristina Cavaggion sono stati definiti i risarcimenti ai famigliari dell’operaio, la compagna e la figlia. Cavallarin, residente a Chioggia, era dipendente della ditta Emme Service Pulizie, ed era salito sul tetto del capannone al civico 83 di via Gelsi a Piove, quello che ospita il centro sportivo Crazy Body e il ristorante Corazon Cubano.
L’operaio stava effettuando le pulizie dei pannelli fotovoltaici sulla copertura del capannone: quest’ultimo è di proprietà della società Panama Real Estate Srl, la quale ha dato in gestione il tetto a una seconda azienda per l'installazione dei pannelli. A sua volta questa ha incaricato la Emme Service Pulizie della manutenzione. Un sub appalto comunque regolare. Prima di lavorare in questa azienda, Massimo aveva fatto il ferraiolo nei cantieri del Mose ma, alcuni anni fa, aveva dovuto cambiare settore, perché quel tipo di appalti era andato in via di esaurimento.
La sua morte aveva suscitato un forte cordoglio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia