Dodici consulenti Iusve studiano 120 casi per le valutazioni del danno da Pfas

Dieci psicologi e due criminologi dell’Istituto universitario di Venezia chiamati dalla parte civile al processo Miteni 

M.ch.

MESTRE. Ci sono i soggetti che hanno riportato danni fisici concreti in relazione alla contaminazione da Pfas ma anche tutte le persone coinvolte dall’allarme ambientale che potrebbero aver riportato danni psicologici. Per provare a quantificarli ed esporli poi nell’ambito del processo contro la ditta Miteni di Vicenza sono stati chiamati i consulenti di IUSVE, Istituto universitario di Venezia. Si tratta di 10 psicologi e 2 criminologi collaboratori del Centro Scrivi, (Centro universitario di studi e ricerche in scienze criminologiche e vittimologia dello IUSVE) che il professor Marco Monzani dirige si stanno occupando infatti di fare 120 valutazioni del danno su persone, adulti e minori coinvolte nel processo (la parte civile vede all’attivo una class action di 180 cittadini).

«Siamo stati chiamati come consulenti di parte civile per la valutazione del danno psicologico - spiega Monzani - in questo processo non possono essere considerati infatti solo i danni fisici diretti ma anche quelli legati al peggioramento della qualità di vita in relazione al fatto che queste persone vivono in una zona inquinata. Sono tutti danni da quantificare, naturalmente. Qualche esempio? Il più semplice è la paura di ammalarsi o la paura che hanno i genitori per eventuali malattie che potrebbero sviluppare i figli entrando in contatto con queste sostanze. Una paura che sembra supportata anche dai dati visto che ad esempio in questa zona d’Italia sono stati registrati molti più aborti rispetto ad altre zone italiane».

Il Centro Scrivi che si occupa da parecchi anni di reati ambientali e di vittime di crimini ambientali proprio su questi temi ha attivato lo scorso anno la laurea la Magistrale in Psicologia Clinico Giuridica, che permette di formare psicologi che opereranno nel campo della tutela dei minori come periti e consulenti in ambito civile e penale. «Si tratta del primo corso di laurea in Italia in Psicologia clinico-giuridica - spiega Monzani - la grande sfida è il mix tra le due parti: far entrare il forense nel clinico, far entrare il clinico nel forense. Cerchiamo insomma di formare psicologi clinici che potranno operare in un contesto forense come consulenti civili, penali, minorili. Un approccio criminologico e un piano di studi pensato espressamente con questi obiettivi». E proprio oggi, sabato, il centro Scrivi consegnerà il Premio SCRIVI 2022 che quest'anno verrà assegnato al professor Carlo Alberto Romano, docente di Criminologia penitenziaria all'Università degli Studi di Brescia per i suoi studi nell'ambito della rieducazione del reo e della giustizia riparativa che, per l'occasione, terrà una lectio magistralis dal titolo "Autori e vittime di reato nello sguardo dell’artista”. La consegna del premio avviene nell’ambito di un convegno «Autori e vittime di reato: le risposte del territorio» con relatori di caratura internazionale che si occuperanno della tematica legata ai percorsi di giustizia riparativa nel confronto tra vittime e autori di reato. Tra gli ospiti ci sarà anche il professor Emilio C. Viano, (Presidente dell’International Society of Criminology (ISC).

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