Doccia fredda sulla Ditec Mobilità per 57 lavoratori

Quarto d’Altino. L’improvviso annuncio della multinazionale svedese Assa Abloy Dipendenti in assemblea. La Fiom: «Si muova Zanonato, due mesi per l’accordo»

QUARTO D'ALTINO. Il momento che i lavoratori temevano alla fine è arrivato. Martedì la Assa Abloy, la multinazionale svedese che controlla la Ditec di via Pascoli e che ha deciso di delocalizzare la produzione per metà in Cina e per metà in Repubblica Ceca, ha comunicato alle rsu l’apertura della mobilità per 57 lavoratori su 98. E ciò nonostante i dipendenti in questo periodo abbiano fatto gli straordinari al lavoro.

Ieri mattina è stata immediatamente convocata l’assemblea dei lavoratori e da martedì mattina è iniziato anche il conto alla rovescia per trovare un accordo.

«Trovo arrogante le modalità con cui la multinazionale ha comunicato a Confindustria la mobilità», commenta Giuseppe Minto della Fiom, «era stato programmato un incontro al Ministero, poi rinviato al 4 settembre, e prima delle ferie, tutto d’un tratto, con metà fabbrica a casa, si annuncia la mobilità? È un atto che non ci è piaciuto e non ci va giù. Adesso ci sono poco più due mesi per trovare un accordo, fondamentale è l’interessamento del ministro Zanonato, abbiamo solo chiesto di continuare a lavorare per non perdere un pezzo di storia, di impresa e di tessuto produttivo. Ci vuole una proposta, gli imprenditori devono rimboccarsi le maniche, c’è poco tempo. In ogni caso», continua Giuseppe Minto, «la Fiom non firmerà mai i licenziamenti».

I sindaci di Quarto e Roncade, Silvia Conte e Simonetta Rubinato, hanno appreso con rammarico l’annuncio di apertura della mobilità: «Sapevamo che era una vertenza difficile e non ci eravamo mai illuse che la multinazionale avrebbe d’incanto cambiato i suoi piani. Ma la correttezza con cui i lavoratori si sono battuti e l’impegno profuso dalle forze sociali e dalle istituzioni locali avrebbero meritato ben altro trattamento. Soprattutto alla luce del fatto che si sarebbe potuto aspettare almeno l’esito del tavolo già convocato al Ministero».

«Ai lavoratori che vivono ore di angoscia e di rabbia», ricorda Conte che ieri mattina ha partecipato all’assemblea, «assicuriamo tutto il nostro impegno per mettere in atto gli strumenti che abbiamo a disposizione per sollecitare delle soluzioni alternative, a cominciare da un'interrogazione parlamentare che depositeremo immediatamente. Sappiamo che ora si apre una fase ancor più delicata della vertenza ma siamo fiduciose che Ministero e Regione mettano in campo tutte le loro risorse per spingere l’Assa Abloy a dichiarare a quali condizioni è disponibile a mantenere almeno parte della produzione a Quarto d’Altino».

Marta Artico

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