«Doc per il vetro come per il vino»
«Ci vorrebbe una Doc, come per il prosecco. Così da certificare la provenienza del vetro di Murano». Cristiano Ferro, titolare della vetreria EffeTre di Murano, presidente del settore vetro di Confindustria, gioca la sua carta per rilanciare un’isola che ancora fatica a trovare il suo spazio nel mercato globale.
Ferro, come stanno le vetrerie di Murano?
«La situazione è a macchia di leopardo. Ci sono aziende che vanno molto bene, altre che fanno più fatica. A Milano si è appena conclusa Homi, la fiera della casa, dove c’erano anche le nostre imprese. Ci sono segnali positivi, ma sono ancora timidi».
Ci si pone la stessa domanda da anni: come tutelare un settore che rappresenta anche una tradizione della città.
«Lavorare sull’eccellenza, far conoscere Murano, e puntare molto sui mercati esteri. Dove puoi contare solo se realizzi prodotti di alta qualità, e riesci a fare capire ai clienti il valore aggiunto del tuo prodotto, frutto di secoli di tradizione».
Produrre meno ma produrre meglio?
«In qualche modo è una strada obbligata per avere la meglio sui nostri competitor. Il mercato è globale e le tecniche di produzione si sono affinate anche in molti altri Paesi, dove i costi sono molto più bassi rispetto a quelli di un’isola come Murano, che può e deve giocarsi le carte della qualità e della tradizione. Ai clienti bisogna farlo capire».
Promovetro è promotrice del marchio “Vetro storico di Murano”. E’ utile o rischia di essere di difficile lettura per chi acquista? Senza contare che non tutte le aziende hanno aderito.
«Può essere una strada per garantire a chi compra l’origine del prodotto anche se il problema resta sempre quello dei finanziamenti necessari per far conoscere il marchio, e quindi i prodotti di Murano».
E quindi che si fa?
«E’ giusto provarci, io credo che la strada migliore sarebbe quella di identificare il vetro di Murano come una Doc, esattamente come si fa per le colline del prosecco. Molte vetrerie ospitano i turisti per far vedere loro come si fa il vetro, come viene realizzato il pezzo che hanno chiesto. Anche questa è una strada, valida soprattutto per i piccoli artigiani».
Quali sono i vantaggi del riconoscimento di Murano, da parte del ministero dello Sviluppo economico, quale area di crisi non complessa?
«Il riconoscimento permette di ottenere finanziamenti, previa la presentazione di importanti progetti, ad esempio di innovazione tecnologica, con investimenti che al momento per ora non sono previsti, ma anche questa è una possibilità. Il meccanismo delle aree di crisi è stato pensato per le grandi zone industriali come Porto Marghera o l’area di Taranto, dove è possibile pensare investimenti per milioni di euro. E’ di difficile applicazione per le realtà più piccole come Murano».
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