Dna sul mozziconi di sigaretta ecco il segreto dell’Audi gialla
È sul Dna della sigaretta, trovata dai carabinieri nei pressi dell’Audi gialla, nella notte tra lunedì e martedì, mentre andava a fuoco, che si concentrano le indagini del Ris di Parma. Altri reperti d’interesse investigativo sono stati trovati nei pressi della carcassa in fiamme dell’automezzo in riva al Muson, in aperta campagna di Fonte (Treviso), e nei prossimi giorni saranno sottoposti alle analisi di laboratorio. La speranza dei carabinieri è quella di riuscire ad estrarre il Dna di persone già finite nel mirino degli investigatori. C’è poca speranza, invece, di trovare tracce di Dna dei ladri all’interno dell’abitacolo: il fuoco e il calore hanno distrutto ogni possibile traccia dei banditi. «Dal sopralluogo dei Ris», ha confermato il colonnello Ruggiero Capodivento, comandante trevigiano dell’Arma, «sono state rilevate delle campionature interessanti per le indagini. I tempi richiesti perché vengano analizzati, però, non sono immediati».
Nel corso dei dieci giorni di scorribande della macchina più ricercata del Nordest, tra inseguimenti, posti di blocco forzati e sparatorie, i carabinieri hanno acquisito diversi elementi utili per identificare la banda di ladri dell’Est Europa. Nelle mani degli inquirenti non c’è soltanto il fotogramma che immortala due dei tre componenti della banda mentre stanno facendo rifornimento di benzina in un’area di servizio di San Donà, ma ci sono altre immagini ritenute di grande interesse investigativo. Le bravate dei banditi, infatti, hanno avuto una grande cassa di risonanza sui media nel Nordest proprio perché tra Friuli e Veneto hanno messo a segno le azioni più clamorose. Ma, in realtà, prima di spostarsi nel Nordest la banda di ladri dell’Est Europa si era resa protagonista di una serie di colpi in Carinzia, in Austria. Azioni che partono dall’Austria, passano per la Venezia Giulia e Veneto, spingendosi fino all’Emilia Romagna. Resta, comunque, ferma la convinzione che la banda godesse di punti di appoggio nella zona tra Asolo, San Zenone e Onè di Fonte. È infatti in quella zona che è stata segnalata maggiormente la presenza dell’Audi gialla.
I banditi, evidentemente, hanno goduto della copertura di qualche connazionale della zona che li ha ospitati e ha nascosto l’auto durante il giorno. Il terzetto che viaggiava a bordo del mezzo dato alle fiamme potrebbe essere un nucleo di “trasfertisti”, ossia ladri che arrivano direttamente da un paese dell’Est Europa, mettono a segno decine di furti in Italia per un limitato periodo di tempo, e poi rientrano in patria con il bottino. A Treviso sta arrivando il materiale raccolto dagli altri comandi provinciali dell'Arma interessati dalle scorrerie del terzetto dell'Audi gialla, a partire da due filmati nei quali si vedono i volti dei malviventi. Si stanno inoltre visionando i filmati delle telecamere dei comuni limitrofi a Fonte.
Marco Filippi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia