Dmo, il sindaco minaccia di denunciare Kornfeind
CAORLE. Kornfeind contro Comune e Dmo Caorle, l’Apt: scambio di battute al vetriolo dopo le dimissioni del manager. Il suo incarico sarebbe scaduto a fine mese ma, ancora in attesa di un rinnovo, Alex Kornfeind, si è dimesso, esattamente come, a fine maggio, fece il suo ex collega Robert Seppi. Linea dura dal sindaco Luciano Striuli, nonché presidente della Dmo, che senza troppi giri di parole ha già espresso la volontà di chiedere alla giunta «di valutare la possibilità di intraprendere un’azione legale per inadempimento contrattuale». «Quali sono gli obiettivi raggiunti dal Signor Kornfeind in questi mesi?» replica Striuli alle accuse di assenteismo nei confronti dell’operatività del manager. «Non sono sufficienti qualche articolo sul giornale o qualche twitter e post pubblicati nel social network per fare turismo». Stupore anche da parte dell’assessore al turismo Alessandra Zusso: «Mi sembra che l’unico reale motivo del suo abbandono sia “l’impossibilità di contare su un portafoglio economico”» dichiara. «Nella Pubblica Amministrazione le cose non funzionano così: prima si approvano collegialmente i progetti e poi vengono elargite le relative risorse, non l’inverso. Se afferma di non aver potuto lavorare, mi chiedo allora come faccia a vantarsi dei risultati che Caorle ha ottenuto». E una replica giunge anche dal presidente Fiaip, Gianni Gusso, che Kornfeind aveva citato nelle sue dimissioni come «colui che andava affermando che la Dmo era morta». «Ciò che ho sempre sostenuto» dice Gusso «è che la Dmo sarebbe morta se non avessimo saputo cambiare il modo di operare. Kornfeind ci ha traditi violando il rapporto fiduciario che si era instaurato. Ora il lavoro fatto appare distorto e inutile».
Gemma Canzoneri
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