Diviso il tesoro della pensionata uccisa

Maria Pellegrini era stata soffocata sette anni fa. Possedeva un impero immobiliare: tra gli eredi il sindaco di Tribano
Belluco Omicidio Pellegrini Maria in via Cavour 68 a Casalserugo. Nella foto: la casa. ph. Zangirolami
Belluco Omicidio Pellegrini Maria in via Cavour 68 a Casalserugo. Nella foto: la casa. ph. Zangirolami

CASALSERUGO. Tapparelle abbassate e sigilli all’ingresso della casa di Maria Pellegrini, la pensionata con il fiuto per gli investimenti immobiliari soffocata nel suo letto nel dicembre 2008. Sono passati quasi sette anni dal delitto che non ha mai smesso di far parlare l’intero paese, un “cold case” nostrano che ha alimentato ipotesi e supposizioni a non finire. Tutti conoscevano Maria Pellegrini, 78 anni, ex maestra d’asilo trasformatasi in imprenditrice del mattone. Una donna “tutta casa, chiesa e affari” che ha accumulato un ingente patrimonio immobiliare fino alla morte violenta nella sua abitazione. Ora quella casa è ancora “off limits”, a disposizione degli inquirenti che stanno cercando di dare un volto e un nome all’autore dell’omicidio. Il nuovo proprietario è Piergiovanni Argenton, sindaco di Tribano, uno dei sei nipoti ed eredi della donna uccisa.

 

«Ho incontrato il pubblico mistero Orietta Canova prima del suo trasferimento» ricorda Argenton «e le ho ribadito che non avevo nulla in contrario a continuare a lasciare la casa a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini. Ancora lo scorso anno abbiamo chiesto e ottenuto il permesso di entrare nel giardino per tagliare l’erba e gli alberi che ormai avevano circondato l’abitazione. Noi parenti ci teniamo che le indagini proseguano anche con il cambio di magistrato e che si arrivi ad individuare il responsabile del delitto. Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura e ci auguriamo che il caso possa essere finalmente chiuso». Un auspicio condiviso anche dagli altri nipoti che preferiscono non aggiungere molto altro: «Speriamo che prima o poi emerga la verità perché in paese ne abbiamo sentite di tutti i colori. L’inchiesta deve continuare finché non si arriva al colpevole». Ipotesi ormai non ne fa più nessuno anche perché l’anziana, proprio per la sua intensa attività di “immobiliarista” apriva la porta di casa a decine di persone tra impresari, affittuari, tecnici, operai e quant’altro. «Mi spiace che non si sia ancora trovato il colpevole» commenta il sindaco Elisa Venturini «e questo lascia l’amaro in bocca anche perché significa che finora l’autore di un omicidio l’ha fatta franca. Trovare il criminale è una questione di giustizia».

Quanto all’eredità della donna, nei giorni successivi all’omicidio sembrava che non ci fosse un testamento invece il documento è stato ritrovato in un secondo momento. La donna, che non era sposata e non aveva figli, ha indicato come eredi i sei nipoti, figli delle due sorelle, ai quali è andato ciò che resta del notevole patrimonio immobiliare, per lo più appartamenti costruiti a Casalserugo nella lottizzazione di via Dante che tutti conoscono come lottizzazione Pellegrini. «Siamo molto lontani dalle cifre di cui si parlava nel 2008» spiega l’avvocato Luana Masiero di Padova che in questi anni ha assistito gli eredi «perché vi sono state notevoli spese di gestione da affrontare durante il lungo periodo di curatela disposta dal Tribunale e diversi contenzioni da chiudere con transazioni. Inoltre gli immobili di proprietà della signora Pellegrini hanno subito una forte svalutazione, soprattutto negli ultimi anni. Anche solo ricostruire lo stato patrimoniale è stato difficoltoso perché le indagini in corso non hanno permesso di poter consultare per un lungo periodo la documentazione conservata nell’abitazione. I tempi si sono allungati notevolmente, per avere accesso ai documenti bisognava attendere l’autorizzazione del pubblico ministero. In questi anni i parenti sono rimasti correttamente in attesa, lasciando la gestione del patrimonio al curatore Riccardo Bonivento, nominato dal giudice delle successioni nel febbraio 2009. Anzi, in questo periodo hanno fornito tutte le informazioni di cui erano in possesso. Alla fine del 2012 il dottor Bonivento ha comunicato l’accettazione dell’eredità da parte degli aventi diritto. La successione è ormai conclusa da tempo e i nipoti hanno ereditato gli immobili». Cifre l’avvocato non ritiene opportuno divulgarle ma lascia intendere che gli appartamenti sono assai meno della metà dei cento di cui si parlava nei giorni del delitto. Inoltre il loro valore di mercato in questi anni di crisi del mattone si è via via ridimensionato ed è stato eroso anche dalle spese legali, amministrative e giudiziarie.

 

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