Divisi sulla Madonna con il fucile
CAVALLINO. Non si placano le proteste degli internauti con centinaia di segnalazioni su Facebook e numerose su Twitter per il video pubblicato da Verdelitorale su Youtube che mostra la “Madonna con il fucile” posizionata lungo il canale San Felice a Cavallino-Treporti. Alcuni commenti scandalizzati sono stati postati anche dai lettori dell'articolo sul sito internet della “Nuova di Venezia e Mestre”. «Accostare un fucile», va giù dura l'ex deputato dei Verdi, Luana Zanella «strumento di morte e sopraffazione degli esseri indifesi e disarmati come sono gli animali, alla figura di Maria, madre di Dio e simbolo della vita, dell'amore, della pietà, è una bestemmia che offende non solo i credenti ma tutte le donne e gli uomini che si sentono parte del creato».
«E comunque quell'arma di morte deturpa un paesaggio unico», attacca Cristina Romieri dell'associazione Vegan di Venezia, «il Comune e la soprintendenza dovrebbero intimare la rimozione. A meno di qualche giusta azione diretta. Incredibile a che punto arrivino i cacciatori. Sarebbe da scrivere a Papa Francesco».
Qualcuno aggiunge sul fronte religioso. «Nella Bibbia Levitico 11:13», cita Sacram Unctionem, «fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 14 il nibbio e ogni specie di falco (ecc. riportando anche altre specie), tutto il resto è commestibile».
Intanto a Cavallino-Treporti il sindaco Claudio Orazio preferisce non commentare lasciando intendere che il suo giudizio si ferma di fronte alle scelte dei suoi concittadini legittimate da anni dalle autorità religiose. «I cacciatori quando realizzarono quel capitello fronte laguna replicarono una statua della Madonna con lo “schioppo” presente per tradizione in una delle navate della Basilica di San Marco a Venezia», interviene don Giorgio Barzan, «ricordando la storia di un patriota veneziano che combattè ai primi dell'Ottocento durante i moti contro l’Austria ed ebbe salva la pelle, motivo per cui decise al suo ritorno di consegnare ex voto il suo schioppo dell'epoca alla Madonna in segno di riconoscenza e di fronte alla cui bellezza e soavità si sentiva disarmato».
«I cacciatori organizzano ogni anno a fine maggio una messa di Eucarestia che celebro personalmente davanti alla bricola con la Madonna», aggiunge il parroco, «arrivando in quel luogo mediante un corteo acqueo durante il quale i cacciatori evidenziano alle autorità i danni che riceve l'ambiente dall'inquinamento e dal moto ondoso, organizzando poi la raccolta dei rifiuti incastrati fra le barene».
Una cerimonia suggestiva ma resta l’uso della statua della Madonna con il fucile in un contesto ben diverso da quello della Basilica di San Marco dove il patriota deponeva il fucile in segno di pace, mentre adesso i cacciatori il fucile lo continuano eccome a usare per ammazzare i volatili. Un contrasto evidente, almeno imbarazzante.
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