Divieto di prostituzione in 57 strade del centro

MESTRE. Approvata dal commissario Zappalorto la delibera con la quale vengono potenziati i servizi di contrasto della prostituzione di strada. In particolare, il divieto, già in vigore in alcune zone periferiche della città, viene esteso alla zona più centrale di Mestre, compresa tra via Cappuccina, Carducci, Miranese, Piave, zona della stazione ferroviaria e Rampa cavalcavia. La sanzione prevista per i trasgressori è di 350 euro.
Il provvedimento rientra nel cosiddetto “Progetto zoning”, promosso dall'amministrazione comunale da circa 10 anni per tutelare i cittadini che subiscono la prostituzione sotto casa, per offrire protezione sociale a chi decide di uscire dal sistema di sfruttamento, per attuare azioni di prevenzione sanitaria e di contatto diretto con chi si prostituisce. Nella gran parte delle vie indicate dalla nuova delibera, esiste, da alcuni decenni, il divieto di transito, di sera, per i non residenti.
Delibera che segna l’inizio della zonizzazione per regolare il fenomeno della prostituzione. Questo l’elenco delle vie a cui viene esteso il divieto di fermarsi con le prostitute: via Miranese (per il tratto compreso tra cavalca ferrovia della giustizia e via Carducci) via Carducci, via Cappuccina, viale Stazione, via Trento, via Bembo, via Gozzi, via Fogazzaro, via Rampa Cavalcavia, via Ronchi dei Legionari, via Ca’ Marcello, via Piave, via Monte Nero, via Podgora, via Monte Sabotino, via Col di Lana, via Cavallotti, via Fiume, via Montegrappa, via Degan, via Sernaglia, via Gorizia, via Montello, via Ortigara, via Felisati, via Premuda, via Buccari, via Dante, via Querini, vicolo Felisati, via Fusinato, via Ariosto, via Scuole, via Saletto, via Salettuol, via Nervesa, via Venezia via Monte S. Michele, via Monte Piana, via Fagarè, via Monte S. Gabriele, via Piraghetto, via Trentin, via Monte Cengio, via Caposile, via Monte Santo, via Duca D’Aosta, via Locchi, via Adamello, via Coni Zugna, via Monterosso, via Oslavia, via Papadopoli, via Decorati Al Valor Civile, via Catalani, via Mascagni, via Bellini.
Critico sull'impatto della delibera, l'ex assessore alla Sicurezza sociale, Sandro Simionato, che chiede che congiuntamente sia vigilata e protetta via dell'Elettricità, come strada "zoning" dove la prostituzione è tollerata. "C'è il rischio che, oltre a realizzare un'operazione dai risultati incerti e parziali, questi provvedimenti per quanto necessari non siano sufficienti e vengano alla lunga percepiti come non risolutivi come peraltro è stato ripetutamente dimostrato nel corso di importanti e serie indagini a livello nazionale", commenta l'ex vicesindaco, "la nuova delibera può portare quindi nell'immediato alcuni benefici evidenti, ma nel medio e lungo periodo, se non viene collegata ad un'attività di mediazione dei conflitti tra chi si prostituisce e la cittadinanza, con un concreto progetto di riqualificazione urbana, c'è il rischio che alimenti aspettative e attese destinate a non essere mantenute: proprio in via Piave la maggior parte delle contrattazioni tra clienti e prostitute avviene quasi esclusivamente a piedi e quindi difficilmente sanzionabile. Il nodo irrisolto rimane quindi legato all’area destinata allo zoning che a suo tempo era stata individuata in via dell’Elettricità, che va resa accessibile, sicura, pubblicizzata e in qualche modo “protetta” da eventuali interventi sanzionatori".
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